La Lega Nazionale per la Difesa del Cane Sezione di Reggio Calabria esprime tutte le sue perplessità in ordine alla destinazione delle risorse regionali destinate alla lotta al randagismo, costituite dai fondi erogati ogni anno alle Regioni d’Italia dal Ministero della Salute, in forza della legge 281/1991 (“Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo”).
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Molte persone guardano con sospetto i vegetariani o i vegani considerandoli quasi come una setta bizzarra, magari perché facciamo anche 30 km per comprare un prodotto naturale o la “bistecca di seitan”.
LA FAME NEL MONDO. Molti pensano di risolvere il problema della fame nel mondo con un’adozione a distanza, mandando 50 euro e restando felici a casa a cucinare bistecche. Più del 90% del cibo dell’Etiopia viene portato via! Così in Brasile, quasi la totalità del territorio coltivabile (ed il ricavato) serve per foraggiare gli allevamenti divenuti estensivi, in India il 75% del cibo animale viene esportato. Tutto ciò non solo per nutrire l’Europa e gli Stati Uniti che mangiano…carne, ma soprattutto per nutrire gli animali che noi (loro…) mangiamo!!! Ma quanto cibo ci vuole per far crescere di 1 kg un animale? Ad un vitello servono 13 kg di mangime per aumentare di 1 kg, mentre ne servono 11 a un vitellone e 24 ad un agnello. I polli richiedono 3 kg di cibo per ogni kg di peso corporeo.
Non è giusto, né coerente vedere banchetti animalisti di persone nemmeno vegetariane. Non si può in alcun modo essere così superficiali e poco seri: passare il messaggio che si possa essere animalisti mangiando animali è pericoloso, ingannevole e profondamente ingiusto nei confronti degli animali stessi che dovrebbero avere “quelle” persone a difenderli…non si può e non si deve.
Pur sognando di vivere in un Pianeta Verde e nel frattempo desidero, forse utopicamente, una convivenza rispettosa tra persone diverse tra loro per cultura, stile di vita, stile alimentare, continuano ad incuriosirmi le diatribe tra onnivori e vegetariani/vegani, specialmente quando sono “esperti del settore” a pronunciarsi.
Riposto di seguito un articolo di Andrea Romeo letto sul sito Il cambiamento dal virtuale al reale il cui titolo è: Consumo di carne? Non è un successo evolutivo.
Il ferro: né troppo, né poco!
Il ferro è un’arma a doppio taglio. Se non ne assumiamo abbastanza rischiamo l’anemia, ma se ne assumiamo troppo possiamo aumentare il rischio di cancro, di malattie cardiache e di un certo numero di stati infiammatori.
Dato che il corpo umano non ha un meccanismo in grado di eliminare l’eccesso di ferro, occorre preferire quello proveniente dai vegetali (non-eme), sul quale il nostro organismo ha un certo controllo.