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Bill Clinton, vegan: un anno dopo.

Bill Clinton, un anno dopo: vegan | 09/09/2011

Sempre più in forma e ora completamente vegan, per guarire dalla cardiopatia.

Bill Clinton; fonte: frontelibero.blogspot.itBILL CLINTON, UN ANNO DOPO: SEMPRE PIU’ IN FORMA E SEMPRE PIÙ VEGAN. VERSO LA GUARIGIONE DALLA CARDIOPATIA GRAZIE ALL’ALIMENTAZIONE 100% VEGETALE. IMPEGNATO ANCHE IN UN’OPERA DI PREVENZIONE NELLE SCUOLE.

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Perchè l’olio di palma è dannoso?

Di Marta Albè

Chi ha l’abitudine di controllare le etichette dei prodotti alimentari prima di compiere un acquisto si sarà imbattuto nella dicitura “olio di palma” oppure “olio vegetale”, che, se non seguita da una ulteriore specificazione posta tra parentesi e riguardante il tipo di olio utilizzato, potrebbe nascondere proprio quest’olio di provenienza esotica e sempre meno ben visto sia dal punto di vista salutistico che ambientale.

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Dalla loro parte I vostri articoli Veg*

I banchetti “animalisti”? Non tutti possono farli!

Non è giusto, né coerente vedere banchetti animalisti di persone nemmeno vegetariane. Non si può in alcun modo essere così superficiali e poco seri: passare il messaggio che si possa essere animalisti mangiando animali è pericoloso, ingannevole e profondamente ingiusto nei confronti degli animali stessi che dovrebbero avere “quelle” persone a difenderli…non si può e non si deve.

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Dalla loro parte I vostri articoli Veg*

Il consumo di carne non è un successo evolutivo.

Pur sognando di vivere in un Pianeta Verde e nel frattempo desidero, forse utopicamente, una convivenza rispettosa tra persone diverse tra loro per  cultura, stile di vita, stile alimentare,  continuano ad incuriosirmi le diatribe tra onnivori e vegetariani/vegani, specialmente quando sono “esperti del settore” a pronunciarsi.

Riposto di seguito un articolo di Andrea Romeo letto sul sito Il cambiamento dal virtuale al reale il cui titolo è: Consumo di carne? Non è un successo evolutivo.

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Il ferro: né troppo, né poco!

Il ferro è un’arma a doppio taglio. Se non ne assumiamo abbastanza rischiamo l’anemia, ma se ne assumiamo troppo possiamo aumentare il rischio di cancro, di malattie cardiache e di un certo numero di stati infiammatori.

Dato che il corpo umano non ha un meccanismo in grado di eliminare l’eccesso di ferro, occorre preferire quello proveniente dai vegetali (non-eme), sul quale il nostro organismo ha un certo controllo.