„Vieni a tavola, il pranzo appassisce!“ Molte persone hanno una reazione di fronte ai vegetariani quasi si trovassero di fronte a una tribù primitiva e molto esotica, da osservare con curiosità per poi metterla in ridicolo. Gli psicologi hanno una serie di spiegazioni per le battute e le altre manovre di difesa nei confronti dei vegetariani.
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“Tutte le mucche fanno naturalmente il latte…!” Ovvero: la mucca è un animale che in condizioni normali sforna quotidianamente latte, per la gioia dei consumatori e degli allevatori. Un po’ una “gallina dalle uova d’oro”, si direbbe!
Di questo fatto sono convinte molte persone e bambini (mi baso sulle mie esperienze personali e sulle testimonianze riportatemi da altre persone). Oggi, per esempio, ho proposto questo argomento ai miei allievi (6-7 anni, prima elementare) e la discussione ha preso subito un andamento interessante. Vi racconto.
Finalmente arriva in Italia Melanie Joy.
L’autrice del libro “Perché amiamo i cani, mangiamo i maiali e indossiamo le mucche” sarà a Milano, Varese, Padova e Pordenone dal 16 al 18 Novembre 2012. L’occasione la dà il ritiro del premio internazionale Empity Cages (Gabbie Vuote) Prize 2012.
Il premio, istituito e rilasciato dalla casa editrice Sonda, si afferma come riconoscimento per coloro i quali, nell’ambito delle pubblicazioni, si distinguono particolarmente per la difesa dei diritti degli animali nel mondo.
Melanie, apprezzata psicologa, docente di psicologia e sociologia presso l’università del Massachusetts, gira gli Stati Uniti tenendo conferenze su quello che lei stessa ha denominato nel 2001 “carnismo”, ovvero l’antititesi del veganismo.
Da Nemesi Animale. Anche noi siamo cresciuti mangiando animali e siamo stati almeno una volta allo zoo, al circo, in un delfinario. Ci siamo sempre sentiti forse più a nostro agio a giocare e coccolare un cane o contemplare scoiattoli e uccellini che tra gli altri esseri umani, eppure ci è voluto molto, per tutti, per far venire a galla e affrontare le nostre contraddizioni, per guardarci allo specchio e ammettere che stavamo sfruttando quegli stessi esseri che dicevamo di amare, e per decidere che dovevamo cambiare veramente qualcosa.