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Pane e pomodoro: la ricetta della panzanella romana.

Se siete soliti comprare il pane e dimenticarlo in dispensa senza consumarlo, e capita in moltissime famiglie, non cestinatelo, questa ricetta fa al caso vostro.

Semplicissima e antica, la ricetta del pane e pomodoro vi tornerà utile se avete il pane raffermo di qualche giorno fa.

Io ricordo di essere cresciuta con pane e pomodoro: in Puglia, la mia terra d’origine, quando ero piccola lo chiamavamo il pane all’acqua e sale, ossia le mamme per merenda ti preparavano questo delizioso piatto con amore, mettendo il pane duro in ammollo con l’acqua e l’aceto, e sopra ci spalmavano il pomodoro, solo i semi, conservando poi le bucce per fare l’indomani il sugo fresco, e lo condivano con un goccio di olio, un pizzico di sale e l’origano.

Nel corso degli anni viaggiando in tutta Italia, ho imparato che pane e pomodoro, anche se è un piatto povero con pochissimi ingredienti, è sempre gustoso e gradito, e che ogni regione ha la propria maniera di farlo.

Nota è la panzanella, un piatto tradizionale del centro Italia, anche se in Toscana dicono che la paternità è la loro, rinnegando la panzanella romana e quella marchigiana e umbra, e dove a differenza degli altri posti si usa spezzettare il pane e metterlo in una ciotola in ammollo con acqua e aceto per poi strizzarlo e condirlo con cipolla, pomodori e olive.

Ma secondo me la panzanella più gustosa è proprio quella romana, e visto che in dispensa ho il pane raffermo di qualche giorno fa, mi sono messa all’opera.

Ecco allora la ricetta della panzanella romana, quella di Aldo Fabrizi, che stasera ho voluto preparare con tanto amore.

Cosa ci occorre?

Pane raffermo casareccio

Pomodori maturi

Olio evo

Aceto

Sale

Foglie di basilico

Preparazione

Bagniamo il pane raffermo, che tagliamo a fette molto grossolanamente. Spacchiamo i pomodori e spalmiamo i semi su ogni fetta, poi tagliamo a pezzi i pomodori che poniamo su ogni fetta e uniamo un pizzico di sale, un goccio di olio e aceto, e decoriamo con un trito di foglie di basilico.

Per preparare il nostro piatto ci vogliono solo 5 minuti, ed ora vi lascio alla bellissima poesia di Aldo Fabrizi e la Panzanella, mentre io mi gusto questa delizia.

Panzanella romana

E che ce vo’

pe’ fa’ la Panzanella?

Nun è ch’er condimento sia un segreto,

oppure è stabbilito da un decreto,

però ‘a qualità dev’esse quella.

In primise: acqua fresca de cannella,

in secondise: ojo d’uliveto,

e come terzo: quer divino aceto

che fa veni’ ‘a febbre magnerella.

Pagnotta paesana un po’ intostata,

cotta all’antica, co’ la crosta scura,

bagnata fino a che nun s’è ammollata.

In più, pe’ un boccone da signori,

abbasta rifini’ la svojatura

co’ basilico, pepe e pommidori.

 

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La popolazione più longeva al mondo: digiuno, attività fisica e acqua alcalina.

hunza_bTempo fa iniziai una ricerca sul popolo più longevo al mondo e scoprii dati molto interessanti.
È il popolo degli Hunza: questa popolazione non solo vive in media 130-140 anni ma non conosce neppure le nostre tanto temute patologie degenerative, il cancro, malattie del sistema nervoso, ecc..
Vivono al confine nord del Pakistan all’interno di una valle sulla catena Himalayana e sono la popolazione in assoluto più longeva della terra.
La nostra élite medica si vanta di tenere in vita i nostri anziani fino agli 80 anni e oltre. Ebbene, gli Hunza, senza ricorrere ai prodigi della nostra scienza mendica, a cento anni sono vivi, incredibilmente attivi, lavorano ancora nei campi e curano i loro figli con estrema vivacità e vitalità.

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Dalla loro parte I vostri articoli Veg*

“Perchè sono vegetariano” – lettera di uno studente dell’Organic Academy.

Lettera di Luigi

Molte persone guardano con sospetto i vegetariani o i vegani considerandoli quasi come una setta bizzarra, magari perché facciamo anche 30 km per comprare un prodotto naturale o la “bistecca di seitan”.

LA FAME NEL MONDO. Molti pensano di risolvere il problema della fame nel mondo con un’adozione a distanza, mandando 50 euro e restando felici a casa a cucinare bistecche. Più del 90% del cibo dell’Etiopia viene portato via! Così in Brasile, quasi la totalità del territorio coltivabile (ed il ricavato) serve per foraggiare gli allevamenti divenuti estensivi, in India il 75% del cibo animale viene esportato. Tutto ciò non solo per nutrire l’Europa e gli Stati Uniti che mangiano…carne, ma soprattutto per nutrire gli animali che noi (loro…) mangiamo!!! Ma quanto cibo ci vuole per far crescere di 1 kg un animale? Ad un vitello servono 13 kg di mangime per aumentare di 1 kg, mentre ne servono 11 a un vitellone e 24 ad un agnello. I polli richiedono 3 kg di cibo per ogni kg di peso corporeo.

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BioEcoVegan

E adesso come sgorgo lo scarico intasato?

Sarà capitato a tutti di ritrovarsi con la scarico della vasca, del lavello o del bidet intasato e chiedersi: “e adesso come lo sturo senza usare i prodotti chimici che trovo al supermercato?”. Prodotti chimici che oltre a essere dannosi per l’ambiente e le nostre tubature, sono anche testati su nostri amici animali, e quindi assolutamente da evitare.

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Dalla loro parte News

Emilia Romagna prima in classifica riguardo le spiagge per cani!

È l’Emilia-Romagna, seguita da Toscana e Liguria, la Regione con il maggior numero di stabilimenti balneari attrezzati per accogliere gli animali. È quanto risulta dai dati raccolti sul sito vacanzea4zampe.info, che riunisce migliaia di strutture ricettive, ristoranti e spiagge «animal friendly». L’Emilia-Romagna con 40 spiagge precede la Toscana con dodici stabilimenti e la Liguria con dieci. Buona, ma migliorabile, la performance di altre regioni tra cui il Lazio, le Marche, il Veneto e la Sardegna.