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Chiedi al veterinario

Ossa: si possono o no dare al cane?

Una domanda che spesso viene rivolta al veterinario è: “Posso dare da mangiare al cane le ossa?“.Le ossa non possono essere considerate un alimento, ma tutt’al più un passatempo che distrae il cane e l’aiuta a mantenere puliti i denti.

Nei carnivori selvatici la funzione delle ossa delle prede è quella di fornire calcio ed altri sali minerali secondo quello che è il fabbisogno dell’animale che è in grado di regolarsi autonomamente; nei cani domestici, che non si procacciano spontaneamente il cibo ma lo ricevono già pronto dai proprietari, questo bisogno non c’è poichè i mangimi in commercio (a patto che si usino alimenti di qualità) sono già bilanciati ed integrati di sali, vitamine e di tutti gli altri elementi che necessitano all’animale a seconda di età, peso, dimensioni, sesso, esigenze particolari (es. femmine in gravidanza o soggetti con particolari patologie).

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Dalla loro parte

Piccione. Ratto volante o eroe urbano?

Vorrei qui condividere con i gentili lettori un articolo apparso su un’importante rivista naturalistica ovvero “BBC WILDLIFE”. Il titolo dell’articolo è “Ratto volante o eroe urbano?” scritto da Steve Harris tradotto e riadattato dalla redazione di MI.F.A Buccinasco.

Il piccione torraiolo (Columba livia) era l’antenato selvatico dei piccioni e il primo uccello ad essere addomesticato circa 6000 anni fa. Da allora il suo contributo al benessere umano è stato eccezionale.

Il guano dei piccioni è un prodotto molto ricco di preziose sostanze nutritive rispetto alle altre specie e in molti paesi ha giocato un ruolo chiave nello sviluppo agricolo.

Oltre a fornire alimenti, fertilizzanti e divertimento, i piccioni hanno anche svolto un ruolo utile in medicina. La prolattina, un tipo di ormone, è stato isolato nel 1933 nei piccioni; lo stesso ormone stimola gli uccelli maschi e femmine a secernere un particolare tipo di “latte” per sfamare i loro piccoli. Ma i piccioni sono probabilmente più famosi per la loro capacità di trovare la strada di casa e di recapitare i messaggi. Tale impiego risale a circa 3.000 anni fa.

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Dalla loro parte Gli animali

Toxoplasmosi e allarmismo ingiustificato.

Cosa è la toxoplasmosi?

La toxoplasmosi è una zoonosi parassitaria abbastanza comune, che decorre quasi sempre in forma asintomatica ma che talvolta, soprattutto nell’uomo, può assumere un carattere di particolare gravità.

L’agente patogeno è un protozoo denominato Toxoplasma gondii.

Sono recettivi al parassita molti animali a sangue caldo, il gatto funge sia da ospite intermedio che da ospite definitivo, perchè il parassita si riproduce a livello intestinale.
Nell’uomo invece, in tutti i mammiferi domestici e volatili, il protozoo si riproduce in forma asessuata a livello extraintestinale, pertanto non eliminano il parassita nell’ambiente.
Il parassita si può ritrovare negli animali infetti in forma proliferativa (tachizoiti) nei tessuti; in forma similcistica (pseudocisti); di cisti terminali; di oocisti nell’intestino e nelle feci degli ospiti definitivi. Quindi nell’uomo, nei mammiferi e nei felidi possiamo ritrovare il parassita incistato nelle masse muscolari o in diversi organi mentre nei felidi anche durante la fase acuta di malattia sotto forma di oocisti nelle feci. Aspetto molto importante è che le oocisti per diventare infettanti in ambiente esterno richiedono un tempo di maturazione di 2-3 gg. a 24°C.
Pertanto il gatto ospite definitivo se manifesta la fase acuta di malattia può eliminare nell’ambiente con le feci le oocisti che risulatano infettanti solo dopo 48 ore.

Come si contrae?
Alcuni medici e ginecologi consigliano di disfarsi del proprio animale o di non aver contatti.

È SBAGLIATO!