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Dalla loro parte No alla caccia

[Comunicato LAV] In UE le foche non saranno più cacciate.

CORTE DI GIUSTIZIA UE CONFERMA STOP A CACCIA COMMERCIALE DELLE FOCHE. RESPINTO IL RICORSO PER L’ANNULLAMENTO DEL REGOLAMENTO COMUNITARIO N.1007/2009.

LAV: UNA PRIMA IMPORTANTE VITTORIA, MA NON ABBASSIAMO LA GUARDIA, ALTRI DUE RICORSI PENDENTI

Con sentenza resa pubblica in queste ore, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha respinto una volta per tutte il primo ricorso avanzato nel 2010 dai cacciatori di foche contro il Regolamento comunitario che vieta il commercio di prodotti derivanti dall’uccisione delle foche.

La stragrande maggioranza dei cittadini europei (72% secondo sondaggio Ipsos MORI del 13 luglio 2011) è fortemente contraria all’uccisione delle foche per finalità commerciali, quali la produzione di pellicce, grasso o carne. Siamo contenti, – dichiara Simone Pavesi, responsabile LAV Campagne anti-pellicce che la Corte Europea abbia deciso di respingere questo ricorso. Si è trattato di un tentativo di minare la legislazione comunitaria, frutto di un processo democratico attento alle istanze della società europea. L’industria del commercio dei prodotti di foca deve semplicemente prendere atto che in Europa non c’è spazio per un simile mercato”.

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[Comunicato LAV] L’Europa ribadisce il suo “no” alla caccia alle foche.

NUOVO SONDAGGIO, EUROPEI CONFERMANO IL “NO” ALLA CACCIA ALLE FOCHE.

LAV: IL PARLAMENTO UE NON RATIFICHI ACCORDI COMMERCIALI CON IL CANADA, COME GIÀ ANNUNCIATO NELLA RISOLUZIONE DI GIUGNO.

In Europa tre adulti su quattro (il 72% degli intervistati) sono favorevoli al divieto comunitario al commercio di prodotti derivanti ​​dalla caccia commerciale della foca adottato dall’Unione Europea e vigente dallo scorso 20 agosto 2010. La conferma arriva dal nuovo sondaggio Ipsos MORI, pubblicato questa settimana, che svela come la maggior parte dei cittadini intervistati in 11 paesi dell’Unione Europea sia favorevole al divieto.

I risultati del sondaggio arrivano in un momento particolarmente delicato nei rapporti negoziali tra UE e Canada, dato che proprio in questi giorni a Bruxelles si discuterà la proposta di Accordo Economico e Commerciale Globale (CETA).

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[Comunicato LAV] Se il Canada continua la caccia alle foche, l’UE blocca i commerci.

Comunicato stampa LAV 9 giugno 2011

FOCHE: PARLAMENTO UE MINACCIA BLOCCO DEI RAPPORTI COMMERCIALI CON IL CANADA SE NON RITIRERÀ IL RICORSO CONTRO IL BANDO EUROPEO ALLA CACCIA ALLE FOCHE PRESENTATO PRESSO IL WTO.

RISOLUZIONE STORICA VOTATA A LARGA MAGGIORANZA, PLAUSO LAV AL PARLAMENTO UE

La LAV plaude il Parlamento Europeo per avere approvato a larga maggioranza, nella seduta di ieri, la Risoluzione n.344 che prevede non venga ratificato l’Accordo Economico e Commerciale Globale (CETA) tra Unione Europea e Canada se, tra le altre richieste avanzate dal Parlamento UE, il Canada non ritirerà anche il ricorso presentato lo scorso mese di febbraio presso il WTO contro il bando europeo al commercio di prodotti di foca.

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In Norvegia il governo vuole chiudere gli allevamenti da pelliccia.

GEAPRESS Mozione a sorpresa nel corso del congresso del partito laburista norvegese. Sebbene con un piccolo dissidio interno, la maggioranza dei delegati ha votato a favore di una graduale riconversione dell’industria degli allevamenti di animali da pelliccia. Si tratta ora di vedere come questa volontà possa tramutarsi in una azione politica, ma è bene ricordare che è proprio il partito laburista ad avere vinto le elezioni.

In Norvegia, vi sono circa 300 allevamenti, ma in buona parte sono attività integrate in altre di tipo agricolo. Fatto questo che dovrebbe agevolare la conversione. Ovviamente non mancano le polemiche e secondo la minoranza, che su questo punto si è creata all’interno del partito laburista, l’industria degli allevamenti ha dato prova di apportare migliorie significative rispettando tutte le regole di legge. Proprio su questo ribattono però i 125 delegati che si sono espressi per la riconversione. Sembra, infatti, che buona parte degli allevamenti siano stati periodicamente controllati e che, contrariamente alla precedete tesi, poco o nulla è stato fatto per cercare di tutelare il benessere degli animali.

Mentre l’andirivieni di opinioni potrebbe continuare all’infinito (ovviamente è stato risposto che nessuno conosce la realtà degli allevamenti), esultano gli animalisti norvegesi che sperano che questa votazione rappresenti il primo deciso passo verso la chiusura di tutti gli allevamenti norvegesi.

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19 Febbraio – protesta nazionale contro gli allevamenti di visoni.

SABATO 19 FEBBRAIO – JOLANDA DI SAVOIA (FERRARA)

Per quest’occasione abbiamo deciso di portare il nostro dissenso di fronte all’allevamento ‘RANCH WILD’, situato a Jolanda di Savoia (Ferrara).
L’appuntamento è alle ore 14.30 in Via Renato Scalambra, nella piazza di fronte al cimitero locale, da lì si partirà per un breve corteo che arriverà davanti all’allevamento Ranch Wild.

CONTINUA LA PROTESTA NAZIONALE CONTRO GLI ALLEVAMENTI DI VISONI
Di fronte alle recenti investigazioni che in più paesi hanno portato alla luce le reali condizioni degli allevamenti di animali chiamati tristemente ‘da pelliccia’, AIP torna direttamente davanti a questi luoghi che anche in Italia costringono migliaia di animali ad una sofferenza dettata dalla vanità e dagli interessi economici di unsettore senza scrupoli.