La pratica della zooerastia, cioè l’avere rapporti di tipo sessuale con gli animali, gode della unanime censura da parte di chi non la pratica. Al di là dell’approccio che ciascuno di noi ha con gli animali non umani, usarli come oggetti sessuali suscita indignazione, rabbia e disgusto. In molti paesi del mondo questa pratica, se scoperta, conduce a pene severissime, fino alla pena di morte. In Italia fare sesso con gli animali non è punibile in quanto tale secondo la legislazione italiana, ma ricade sotto la più generica legislazione sul maltrattamento sugli animali, in particolare se d’affezione.
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Kassel è una città tedesca che si trova nel Nord dell’Assia, ricca di verde e di tradizione culturale. Ogni cinque anni diventa la capitale mondiale dell’arte contemporanea grazie alla mostra “Documenta”, la più grande al mondo. Kassel è gemellata con Firenze ed è famosa per il suo patrimonio museale. Ma una cosa Kassel non aveva mai visto, a differenza di altre città tedesche: una manifestazione antipellicce. Dopo la scoperta che gli inserti di pelliccia erano fatti col pelo di gatti e cani e il conseguente divieto di importazione di tali pelli, sembrava che il tema pellicce fosse quasi pronto per essere definitivamente archiviato. Nonostante le temperature nordiche, che in inverno toccano tranquillamente i -15 gradi, non si vedevano signore impellicciate da anni e gli inserti erano rigorosamente fatti di pelliccia sintetica.
“La forza deve costruire, non distruggere.
Dovrebbe superare solo se stessa, non sopraffare i più deboli.
Usata senza responsabilità, non causa altro che danno e morte.
Riesco a sollevare le cose più pesanti, ma non posso togliermi di dosso la responsabilità.
TORINO 3 GIUGNO 2012 ore 15,30
Manifestazione Nazionale
Restituiteci il Referendum e la Democrazia
Con un atto liberticida e antidemocratico il Consiglio Regionale del Piemonte e la Giunta presieduta dal leghista Cota hanno abrogato la Legge sulla caccia, cancellando di fatto il Referendum regionale, fssato per il 3 giugno.
Questo è avvenuto a trenta giorni dalla data della consultazione, quando la macchina referendaria era già attiva da mesi e aveva già coinvolto migliaia di volontari. L’arma utilizzata per raccogliere consenso intorno a questo scippo senza precedenti è stata quella crisi economica che questa stessa classe politica ha contribuito a generare!
Infatti dopo una prima bocciatura dei manifesti da parte della giunta Comunale con la motivazione che erano presenti immagini troppo cruente, si è verificata una seconda bocciatura nonostantele “foto cruente” fossero coperte (come si evidenzia nella foto).