Infatti dopo una prima bocciatura dei manifesti da parte della giunta Comunale con la motivazione che erano presenti immagini troppo cruente, si è verificata una seconda bocciatura nonostantele “foto cruente” fossero coperte (come si evidenzia nella foto).
Questo fa pensare ad una decisione esclusivamente “politica” che mal si concilia con le regole di democrazia che ogni Comune dovrebbe avere assolutamente a cuore e quindi tutelare.
In altri Comuni italiani i manifesti sono stati affissi, senza problemi. A Verona sembra invece che si cerchi in tutti i modi di non infastidire i fautori della caccia, privando quindi i cittadini contrari a tale crudele pratica, del sacrosanto diritto di manifestareil loro dissenso, anche mediante lo strumento della pubblica affissione.
Inoltre va sottolineato che è stata negata una plausibile motivazione alla seconda bocciatura, dicendo semplicemente che verranno accettati solo manifesti con scritte, e non con immagini.
Il Sindaco Tosi è stato pochi giorni fa protagonista di un incidente di caccia, ferendo un giovane ed ha sperimentato in prima persona quanto cruenta e pericolosa sia questa attività.
Sembra però che questo triste episodio non abbia insegnato nulla, si continua a volere nascondere la tragica realtà .
Vi invitiamo a scrivere di nuovo lettere di protesta ai seguenti indirizzi:
Sindaco Flavio Tosi: [email protected]
Presidente del Consiglio Comunale: [email protected]
Segreteria Comune Verona: [email protected]
Giunta Verona: [email protected]
URP Comune Verona: [email protected]
L’Arena: [email protected]
Redazione Web Arena: [email protected]
Movimento Vegetariano No alla Caccia
Mail [email protected]
2 replies on “A Verona censura sui manifesti “No alla caccia”. Il sindaco Tosi: “Troppo cruenti”.”
Cosa ne pensi?
Il sindaco fa bene a rifiutare tutte le immagini della campagna di sensibilizzazione?
Di’ la tua! 😉
Io penso che è giusto sapere cosa accade, che la gente spesso non vedendo non si rende conto e che sia giusto stamparsi alcune cose nella mente per far risvegliare la propria coscienza.