Esistono infinite ricette per cucinare il cous cous, ed ogni regione e nazione ci regalano sempre ingredienti e sapori diversi, io ovviamente vi propongo quella con le verdure, che sicuramente dopo le grandi “abbuffate” delle feste natalizie sarà un ottimo toccasana.
Difficoltà: °
Ingredienti (per 4 persone):
- 300 g di cous cous istantaneo
- 300 g di carote tagliate a dadini
- 2 zucchine
- 2 peperoni
- 1 melanzana
- 1 cipolla
- 100 g di mais in barattolo
- 100 g di sedano tagliato a cubetti
- Brodo vegetale
- Sale, prezzemolo e pepe q.b.
PREPARAZIONE:
Mettiamo in una pentola il cous cous con un po’ di acqua bollente salata (equivalente al peso del cous cous) e lasciamolo cuocere per cinque minuti a fuoco basso finchè l’acqua sarà asciutta.
Nel frattempo rosoliamo in una padella alta con un po’ di olio la cipolla con il brodo vegetale, con le carote e il sedano, aggiungiamo le altre verdure tagliate a cubetti piccoli, il mais, il pepe e il prezzemolo.
Lasciamo il tutto sul fuoco e cuociamo per una ventina di minuti.
Aggiungiamo il cous cous e lo sgraniamo con una forchetta, mescoliamo bene per cinque minuti.
Serviamo il cous cous a forma di cerchio in un piatto abbastanza grande.
Gallery fotografica del piatto:
Se vi piacciono i ceci potete aggiungerli, così come i piselli, il curry, il coriandolo e tutto ciò che vi può venire in mente…quando ho letto il libro Cous Cous e altri racconti, di Stefano Bigazzi, ho riflettuto che la vita può essere davvero paragonata al cous cous.
Infatti, l’autore ci presenta la memoria come un piatto di cous cous, composto da ricordi, emozioni, sensazioni mescolati nell’avvolgente semola del tempo: il protagonista scrive una lettera a un amico per spiegargli come si prepara il cous cous, un racconto speziato, pieno di sapori, che ci fa capire che nella vita, come la preparazione di un buon cous cous ci vuole tempo, pazienza e soprattutto fantasia.
“Trovai un piccolo locale che serviva specialità arabe. Piatti leggeri e saporiti. Apprezzai subito il cous cous e in qualche modo mi divenne abituale, come un piatto di casa, tanto da pensare di riuscire a cucinarlo.”