Dal 14 dicembre 2005 i prodotti cosmetici Coop sono certificati secondo lo Standard Internazionale “Non Testato su Animali”, l’unico disciplinare riconosciuto a livello internazionale in grado di indicare ai consumatori le aziende produttrici di cosmetici che hanno deciso di non contribuire alla sperimentazione animale.
Anche in questo caso siamo la prima catena distributiva che in Italia ottiene questa certificazione.
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Siamo ormai abituati a riconoscere il famoso coniglietto del cruelty free e ad associare tale simbolo ai marchi di prodotti non testati su animali. Ma è davvero così? NO!
Pian piano sono sempre di più le eccezioni:
- marche cruelty free acquistate da altre ditte non cruelty free,
- marchi associati anche alla produzione di medicinali (mai cruelty free, perchè obbligati per legge a svolgere il test su animali, sic!),
- marche che – nonostante siano certificate cruelty free – si scoprono finanziatrici della vivisezione!
Allora come scegliere in sicurezza?
Da crueltyfreeshops.blogspot.com
Qual è la differenza tra questa e l’altra certificazione? Chi garantisce cosa? Perchè quel cosmetico cruelty-free non è vegan? E ancora…perchè quest’azienda è cruelty-free ma usa pessimi ingredienti?
Domande del genere si sentono di frequente e mi rendo conto che districarsi nel variegato mondo delle certificazioni può mettere in difficoltà, in fondo però non è così difficile come sembra, basta sapere ciò che si vuole.
[Da veruccia.blogspot.com]
Forse non ritenete che sia così importante utilizzare cosmesi biologica ed ecologica, purché sia vegan.
Purtroppo, però, esistono molti prodotti che non sono testati sugli animali, non contengono loro derivati, sono dunque vegan, ma sono anche (più o meno) delle schifezze, dannose per l’ambiente e gli animali che ci vivono (oltre che per le persone che li utilizzano!), o perché sono scarsamente biodegradabili, o per l’origine degli ingredienti, non proprio ecologica (derivati del petrolio, per esempio).
Non mi sembra molto sensato essere contro la sofferenza e la morte degli animali e poi gettare letteralmente nello scarico (e dallo scarico in mari e fiumi) prodotti che uccidono la fauna e la flora acquatica.
A titolo illustrativo, faccio qualche nome: Coop, Cibe, l’Erbolario, Lush, Natyr sono tutte aziende presenti nel sito consumo consapevole in quanto cruelty free.
“Nel 1989 Avon è stata la prima multinazionale produttrice di cosmetici a cessare definitivamente di compiere esperimenti sugli animali per provare la sicurezza dei prodotti. Avon non testa le sostanze sugli animali, né chiede a terzi di farlo per proprio conto”. È questo ciò che si legge sul sito della famosa ditta di cosmetici. Ma è davvero così? Non secondo la PETA, che ha scoperto che la Avon, insieme a Estée Lauder e Mary Kay, tutte e tre aziende che vengono inserite spesso nelle liste cruelty-free, stanno comunque testando sugli animali in Cina.