Vegan Society, BUAV, LAV-ICEA, VIVO e altre certificazioni.
Da crueltyfreeshops.blogspot.com
Qual è la differenza tra questa e l’altra certificazione? Chi garantisce cosa? Perchè quel cosmetico cruelty-free non è vegan? E ancora…perchè quest’azienda è cruelty-free ma usa pessimi ingredienti?
Domande del genere si sentono di frequente e mi rendo conto che districarsi nel variegato mondo delle certificazioni può mettere in difficoltà, in fondo però non è così difficile come sembra, basta sapere ciò che si vuole.
La prima cosa da ricordare è il punto fondamentale che dovrebbe fare da linea guida per il consumatore che cerca prodotti cruelty-free: l’azienda produttrice in questione deve avere un FCOD (Fixed Cut-Off Date) sugli ingredienti così da non incrementare la sperimentazione animale.
Per quello che invece riguarda il settore prettamente vegan e/o eco-bio, per il momento non mi risulta ci siano sul mercato certificazioni che offrano questa precisa garanzia ma spesso si pensa comunque che un’azienda con questi requisiti sia automaticamente cruelty-free, di fatto è un’associazione di idee sbagliata. L’unica eccezione nel settore “eco” forse è la BDIH, ma teniamola in sospeso e restiamo sulle certezze.
Quindi, se la priorità è acquistare un prodotto ecologico e/o biologico garantito, le certificazioni affidabili di riferimento sono tante a livello internazionale. Passando al cosmetico vegan, la migliore credo sia quella della Vegan Society che in tal senso mi sembra avere lo standard più rigoroso. Ovviamente però ci sono anche un’infinità di prodotti vegan senza bollini specifici, questo è a dir poco scontato, è solo per rimanere proprio sul discorso delle certificazioni del settore che troviamo sul mercato.
Tornando invece al cruelty-free, come spiega in modo molto chiaro la BUAV (leggere attentamente le FAQs), lo “Standard del non testato” in sè non vieta l’utilizzo di ingredienti di origine animale perchè è focalizzato sul NON incrementare la vivisezione, così come non vieta l’utlizzo di sostanze poco ecologiche, ed è per questo che è possibile trovare prodotti certificati contenenti miele, latte etc., e/o ingredienti sconsigliati sotto il profilo ambientale. Sono questioni ben distinte, bisogna leggere le singole etichette e scegliere in base alle proprie esigenze, comunque sono molti i prodotti cruelty-free vegan, e certificati anche eco/bio, quindi non bisogna necessariamente rinunciare a qualcosa.
In Italia poi le aziende hanno anche la possibilità di aderire allo “Standard del non testato” tramite l’autocertificazione (totalmente gratuita) supervisionata dottoressa Antonella de Paola (autrice delle varie edizioni del libro “Guida i prodotti non testati”, Edizioni Cosmopolis) e che vengono poi segnalate direttamente su VIVO e, essendo appunto un’autocertificazione, non prevede controlli sul campo come avviene con LAV-ICEA ma di fatto le aziende prendono lo stesso tipo di impegno per non incentivare la sperimentazione animale.
Sul sito quindi troviamo elencate sia le aziende che si autocertificano che quelle approvate ufficialmente LAV-ICEA, più varie ed eventuali come alcune estere certificate Naturewatch e reperibili in Italia.
Per riepilogare:
- BUAV – lista internazionale
- CCIC – lista USA e Canada
- LAV-ICEA – lista italiana
- Vegetarian Society
- Naturewatch
Fonte: crueltyfreeshops.blogspot.com
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