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No alla vivisezione

Cosa vuol dire “vivisezione”?

Molti affermano “la vivisezione non esiste più”. O non sanno di cosa parlano, o sono in malafede. “Vivisezione” non è solo il sezionare la rana viva, o gli atroci esperimenti del passato in cui i cani venivano legati con cinghie a una tavola e poi sezionati. Oggi la vivisezione è ben altro. Molto peggio.

Milioni di animali ogni anno, nel mondo, subiscono, nei laboratori, avvelenamenti con sostanze chimiche, farmaci e cosmetici compresi, induzione di malattie di ogni genere (cancro, sclerosi multipla, varie imitazioni dell’AIDS, malattie cardiovascolari, ecc.), esperimenti al cervello, esperimenti sul dolore, e molto altro.

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Dalla loro parte Leggi e comunicati No alla vivisezione

Manifesto: “La coscienza degli animali”.

“La coscienza degli animali”

Il rispetto per la Vita è una delle grandi conquiste dell’uomo, è un segno di civiltà.

E la Vita non è solo la “nostra” Vita, ma anche quella di tutto ciò che ci circonda.

Chi rispetta la Vita deve rispettarne ogni forma.

Chi è crudele con gli animali lo è anche con gli esseri umani.

Gli animali hanno un elevato livello di consapevolezza, coscienza, sensibilità e molti di loro hanno la capacità di sviluppare sentimenti.

Il primo diritto degli animali è il diritto alla vita.

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Cruelty free

Marche di cibo assolutamente da evitare: testati su animali.

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Veg*

Ma allora anche le carote soffrono!

Innanzitutto, i vegetali non hanno un sistema nervoso, e quindi, anche se sicuramente sono in grado di reagire agli stimoli esterni, non possiamo catalogare queste reazioni come sentimenti.

Se anche così fosse, sarebbe un motivo in più per nutrirsi direttamente di vegetali anziché di cibi animali, perché per “produrre” carne la quantità di vegetali usata è molto maggiore di quella necessaria per il diretto consumo umano.