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Non sono veg* perchè…

Non sono veg* perchè…Anche la pianta soffre“.

Questo vuol dire che se la pianta soffre quando viene tagliata è inutile avere pietà degli animali?

La sensibilità dei vegetali fu studiata dallo studioso indiano Jagadish Chandra Bose ed accertata poi sperimentalmente mediante elettrodi collegati alla pianta.
Per questo dobbiamo rispettare non solo gli animali, ma anche le piante, perché tutto ciò che vive, vuole vivere e non morire. Senza la capacità di accusare il dolore ogni essere vivente si lascerebbe uccidere, senza reagire.

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Ma allora anche le carote soffrono!

Innanzitutto, i vegetali non hanno un sistema nervoso, e quindi, anche se sicuramente sono in grado di reagire agli stimoli esterni, non possiamo catalogare queste reazioni come sentimenti.

Se anche così fosse, sarebbe un motivo in più per nutrirsi direttamente di vegetali anziché di cibi animali, perché per “produrre” carne la quantità di vegetali usata è molto maggiore di quella necessaria per il diretto consumo umano.

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Fame nel mondo e alimentazione

Il 77% dei cereali in Europa è destinato non al consumo umano, ma ai mangimi per animali. Su scala mondiale, il 90% della soia e la metà dei cereali prodotti globalmente sono destinati a nutrire gli animali anziché gli esseri umani. E’ stato calcolato che con il solo spreco degli USA nella trasformazione vegetale-animale si potrebbe assicurare un pasto completo al giorno a tutti gli abitanti della Terra.

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Dalla loro parte

Il modo in cui vengono trattati gli animali negli allevamenti è così crudele…

…che se le stesse azioni fossero commesse su cani e gatti, per la legge italiana il colpevole finirebbe in galera. Ma attenzione: non è colpa “dell’allevatore cattivo”, ma di chi gli dà i soldi quanto fa la spesa in macelleria…

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L’uomo è carnivoro?

Nonostante l’uomo si sforzi di nascondere a se stesso la verità, la realtà è una sola (e la dimostreremo successivamente): noi non siamo carnivori. Analizzando con scrupolosità il corpo umano e i suoi processi digestivi, non si può che giungere a questa conclusione.

Per dare un’idea dell’ipocrisia dell’uomo e della commedia che mette in atto per celare la verità, basta ragionare – anche per un solo attimo – sul modo in cui mangia la carne.
L’uomo è costretto a camuffare questo cibo – non compatibile con il suo organismo – con una infinita quantità di salse e salsette, non prima di averlo fritto o bollito o invecchiato, e trasformato in mille modi.
Non si rende conto di essere ridicolo?