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No alla vivisezione

Scienza al servizio del pubblico interesse?

Scrive Letizia Balsamo:
“Mia madre è morta per il fumo con atroci sofferenze, prima ha perso i denti con la piorrea, poi la circolazione fuori uso, poi i calcoli alla cistifellea e ai reni, poi l’osteoporosi fortissima, poi le fratture ai femori e alle braccia, gli antinfiammatori le hanno fatto venire l’infarto e l’ulcera con forti emorragie, insomma un calvario. Fra qualche anno dovrò scavarla ma non so se si troveranno le sue ossa perchè quando è morta si scioglievano come il burro. Ma queste cose non le fanno sapere scemo chi fumaaaa!!!”
Scrive Eveline Zieringer:
“Ho fumato per ca. 40 anni, l’idea di dover smettere mi provocava nausea, disperazione. Ho fumato in tutte le situazioni, anche prima e dopo interventi. “solo” 20 al giorno, ma guai a stare più di 2 ore senza. ERO DIPENDENTE!!
Leggendo il libro di Carr ho smesso nel giro di 5 giorni, il 21 agosto 2009 e NON HO PIù PRESO IN MANO UNA SIGARETTA, FUNZIONA!!”

Non posso obbligare nessuno a smettere di fumare e mai ci riuscirò. Non c’è nessun argomento scientifico in grado di dissuadere un fumatore, anche se milioni di persone muoiono a causa dei tumori provocati dal fumo.

Molte persone dicono di non poter smettere di fumare.
Beh, se non riuscite a farlo per voi stessi, fatelo per qualcun altro…per esempio per loro, gli animali: fumo condensato viene spalmato sulla pelle dei beagle per verificarne la reazione; milioni di animali costretti ad inalare fumo per ore interminabili.
Animali uccisi dopo l’uso. Ratti, topi, criceti, cani, primati non umani.
Animali morti per le vostre sigarette.

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Cruelty free

Lista delle ditte e delle marche “cruelty-free”.

Le ditte “cruelty-free”: quali sono e dove trovare i loro prodotti

La lista delle aziende “cruelty-free” è compilata tenendo conto dell’autocertificazione di adesione allo Standard “senza crudeltà” inviata alla dott.ssa Antonella de Paola, autrice della “Guida ai prodotti non testati su animali”, e/o del superamento dei controlli effettuati da ICEA (società indipendente di auditing) dietro accordo con LAV – Lega Anti Vivisezione.

Lista delle ditte e delle marche “cruelty-free”

Queste ditte non testano il prodotto finito, non commissionano test su prodotto finito e ingredienti, e non usano ingredienti testati dai produttori dopo l’anno di adesione a questa policy. Così, di fatto, non incrementano la sperimentazione su animali.

TUTTE le altre NON sono da considerarsi “cruelty-free”, anche se riportano sulle confezioni la dicitura “non testato su animali” o simili, finché non avranno dato conferma della propria politica aziendale in uno dei due modi prima descritti.

Si consiglia di preferire le aziende certificate ICEA, che hanno accettato di sottoporsi a controlli esterni anziché operare in regime di semplice autocertificazione.

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No alla vivisezione

Scopri chi finanzia la vivisezione e chi no.

Come scegliere

Dal sito novivisezione.org

Chi finanzia la vivisezione

Le associazioni piu’ note che finanziano la vivisezione sono:

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Cruelty free

Marche di cibo assolutamente da evitare: testati su animali.