Il Rospo comune, Bufo bufo (LINNAEUS, 1758) è un anfibio dall’aspetto goffo, con zampe posteriori corte e muso appiattito. Dietro gli occhi, ramati e con pupille orizzontali, si distinguono le grosse ghiandole paratoidi che, in caso di maltrattamento, possono secernere un liquido vischioso assai tossico, in grado di provocare forti ulcerazioni alle mucose di eventuali aggressori (anche dell’uomo). La colorazione, brunastra, cambia con le stagioni, con le fasi della muta, con la durata della permanenza in acqua ecc., variando dal giallo sabbia al marrone scuro quasi nero. Soprattutto le femmine possono presentare marmorizzature sui fianchi, mentre gli immaturi sono spesso rossastri. A partire dall’autunno e fino alla tarda primavera i maschi sono muniti di cuscinetti nuziali scuri sulle tre dita interne delle zampe anteriori. Il gracidio è poco potente, poiché la specie non possiede sacchi vocali esterni. Le femmine, mute, sono sensibilmente più grandi dei maschi della stessa popolazione.
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La vita delle coccinelle.
La coccinella dai sette punti è un coleottero appartenente alla famiglia dei Coccinellidi. Si tratta di una delle coccinelle più comuni nelle nostre regioni; è anche una delle più grosse, raggiungendo la lunghezza di 8 mm. La sua livrea è caratteristica e facilmente riconoscibile: il torace, che nasconde quasi completamente la testa, è nero con due macchie bianche; le elitre, rosse, portano 7 punti neri, le brevi zampe sono nere, e le antenne sono corte, terminanti in una piccola clava.Durante l’inverno si ritirano sotto le foglie accartocciate, o nelle spaccature delle cortecce. Lasciano il nascondiglio invernale agli inizi della primavera quando comincia il periodo degli accoppiamenti; la coccinella femmina depone poi sulle foglie grandi quantità di uova giallo-arancioni, simili a granellini allungati, in gruppi compatti. Verso la fine di maggio, le larve hanno quasi raggiunto la maturità.
La vita delle formiche.
Le formiche fanno parte della famiglia delle Formicidae, dell’ordine degli Imenotteri. Come tutti gli insetti le formiche hanno sei zampe e il loro corpo è diviso in tre parti: capo, torace e addome; sul capo è presente un paio di antenne piegate a gomito che sono il principale organo di senso per le formiche. Hanno delle mandibole molto resistenti e robuste che servono come difesa e per trasportare gli oggetti. Le formiche vivono nel formicaio che può avere diverse strutture a seconda delle abitudini delle formiche che ci abitano: troviamo infatti dei formicai sotterranei e altri superficiali, che possono essere di legno, per le formiche che sfruttano i tronchi degli alberi morti, di foglie, per le formiche tessitrici che uniscono più foglie tra di loro con una sostanza secreta dalle larve, ed infine possono essere di terra e detriti ed appesi ad un albero.
Umberto Veronesi, direttore scientifico dell’Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano, durante il primo incontro del ciclo “Vivere in salute alla sapienza” all’università La Sapienza di Roma ha dichiarato: «Alimentarsi vuol dire scegliere e questa scelta può essere importantissima per preservarci da diverse malattie, a partire dai tumori. Se le morti per tumore sono diminuite il merito va alla prevenzione, che ha avuto anche una grande importanza sull’incidenza e sulla curabilità; per questo – ha continuato Veronesi – adesso vogliamo puntare a identificare i fattori protettivi contenuti negli alimenti che aiutano a combattere il cancro».
La vita delle api.
Le api fanno parte della famiglia delle Apidi, dell’ordine degli Imenotteri. Come tutti gli insetti, le api hanno sei zampe ed il loro corpo è diviso in tre parti: capo, torace ed addome. Hanno delle parti del corpo modificate per poter raccogliere polline e nettare, che viene trasformato in miele; queste modificazioni riguardano la struttura delle parti boccali e quella delle zampe.
L’apparato boccale è adatto alla raccolta dei liquidi. Oltre al nettare e all’acqua un altro alimento indispensabile per i melliferi è il polline che fornisce loro sostanze azotate. Il polline viene raccolto ed immagazzinato principalmente dalle zampe. Il primo articolo del tarso, soprattutto nelle zampe posteriori è molto lungo e largo e possiede verso l’interno una spazzola di peli che serve all’insetto per raccogliere il polline sparso sul corpo. La tibia delle zampe posteriori ha una depressione longitudinale sulla faccia esterna che si chiama cestella; in questa viene ammassato il polline.