in Giappone un cane di nome Hachiko.
Si dice che nacque in una fattoria nel novembre del 1923.
La sua storia sembra apparentemente simile a quella di altri amici a 4 zampe che vengono adottati, così anche Hachiko trovò l’amore di una casa.
All’età di due mesi trovò ospitalità presso l’abitazione di un professore dell’Università imperiale di Tokyo, il signor Ueno.
Ueno era costretto a prendere ogni giorno il treno per recarsi al lavoro, essendo un pendolare.
Fin qui niente di strano.
Ma non ci andava solo.
Ogni mattina il fedele Hachiko lo accompagnava fino alla stazione, per poi tornare a prenderlo sempre al solito orario.
Purtroppo un giorno il suo amico umano non tornò dal lavoro…era stato colpito da un ictus proprio mentre si trovava all’Università.
Ma Hachiko fedelmente continuò, per anni ad “accompagnarlo” alla stazione e ad aspettarlo…
Impossibile, per i residenti del luogo e per i passanti, non notare il leale Hachiko che si fece ben presto amare e accudire da tutta la comunità. L’interesse nei suoi confronti crebbe così tanto che furono scolpite ben due statue in suo onore, una nella sua città natìa ed una alla stazione di Shibuya.
La storia del cane, rafforza la credenza che questo animale (lat. anĭmal -alis, der. di anĭma «anima») sia il migliore amico dell’uomo, la storia di Hachiko ha toccato i cuori della società nipponica, riuscendo anche ad essere conosciuta a livello mondiale.
Ad Hachiko sono stati dedicati film e libri e la sua storia sembra destinata a tramandarsi nel tempo affinchè colui che molti rappresenta l’emblema della fedeltà non venga dimenticato.