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[Peta] Porno per salvare gli animali…cosa ne pensi?

Progetto di sito hard dell’associazione: prima immagini erotiche, poi, a sorpresa, video di maltrattamenti e sevizie

MILANO – Una serie di immagini dall’alto contenuto erotico e poi, a sorpresa, un flash su animali castrati, seviziati e uccisi. Video pornografici piccanti e invitanti alternati a grafici e dati sui maltrattamenti di polli, maiali e vitelli: ecco la nuova proposta shock di Peta, People for the ethical treatment of animals, l’associazione americana impegnata da anni in tutto il mondo nella lotta contro l’uso di pellicce, le violenze sugli animali, e a favore di uno stile di vita vegetariano o vegano. L’ente animalista, dopo anni di campagne pubblicitarie famose per il forte impatto e la crudezza dei messaggi, decide di aprire un suo canale internet .xxx, le estensioni di dominio dedicate ai siti pornografici.

I CONTENUTI – I dettagli ancora non sono stati svelati interamente, così come ancora non è chiaro quando il progetto sarà in rete, ma, come scrive la stampa di tutto il mondo, il sito pubblicherà video e immagini osé, per guadagnarsi l’interesse e l’attenzione di una larga fetta di pubblico che online cerca esplicitamente il porno. Se il materiale a tripla x vende sempre, on e offline, quello di Peta riserverà però brutte sorprese agli avventori ignari: le riprese hard lasceranno presto spazio a video dei «dietro le quinte» di violenze ben diverse, quelle sugli animali destinati a diventare carne da macello. Questa volta, le immagini non useranno mezze misure e non ricorreranno alle metafore e agli artifici dei cartelloni pubblicitari e degli spot tv: «Vedrete quel genere di cose che spesso in tv vengono censurate, perché le immagini sono così crude e violente da diventare impossibili da trasmettere», avverte la portavoce di Peta Australia intervistata dall’Herald Sun. 

I PRECEDENTI – Per Peta colpire l’interesse del consumatore è una priorità da sempre, tanto che negli anni ha collezionato una serie di campagne pubblicitarie che molto spesso non hanno superato la scure delle censure nazionali in tutto il mondo. Altre volte invece l’associazione ha usato le popolarità per far passare il suo messaggio: tra le sue campagne più famose, restano i nudi di personaggi noti per dire no alle pellicce (I’d rather go naked than wear fur), Pamela Anderson che testimonia per salvare le foche, e soprattutto Veggie Love, la serie di spot che vede donne ammiccare e fare giochi sessuali con verdure di ogni tipo, per promuovere lo stile di vita vegetariano. Tanto esplicita da essere stata bandita anche dalla finale del Super Bowl.

Fonte: Eva Perasso, corriere.it

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