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News No alla vivisezione Proteste e manifestazioni

Montichiari, 6 novembre. Uniti contro Green Hill.

Amareggiata ma non delusa. Così si può sintetizzare il mio stato d’animo riguardante la giornata di ieri, 6 novembre, in cui molti di noi si sono riuniti a Montichiari (sede dello stabilimento di “Green Hill”) per manifestare contro un abominio che nel duemiladieci ancora viene perpetrato in quello che si definisce un paese civile: la vivisezione.
Amareggiata perchè certe frange politiche estremiste infiltrate nella folla hanno tentato di creare scompiglio fra i manifestanti, rischiando di minare la serietà della manifestazione e mandare a monte quello che era un momento pacifico, apolitico e dedicato solo a loro: le duemilacinquecento anime rinchiuse negli stabulari dei vivisettori, condannate ad una lenta e silenziosa tortura, che vede la morte come unica via di liberazione.
Tuttavia,

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Appelli News No alla vivisezione Proteste e manifestazioni

[Green Hill] Settimana contro la vivisezione: eventi.

In Italia ci sono circa 600 laboratori di vivisezione autorizzati, nei quali animali di ogni specie vengono uccisi in nome della scienza. Sono ovunque, in ogni città, ma pochi sanno della loro esistenza, visto che una delle principali necessità dei vivisettori è lavorare nel segreto e nel silenzio.

L’argomento vivisezione sta diventando nuovamente di dominio pubblico e la campagna contro l’allevamento Green Hill ha portato alla luce una parte fondamentale di questa pratica, lo sporco lavoro degli allevatori che producono in serie esseri viventi da mandare alla morte. Il ‘caso Green Hill’ ha creato attenzione e sdegno, ma nonostante la sua imponenza e la sua peculiarità, questo allevamento è solo uno dei 600 posti collegati alla vivisezione in tutta Italia. Gli altri sono probabilmente vicino a casa vostra. E questi non sono da meno, sono quelli in cui gli animali vengono imprigionati, avvelenati, torturati, uccisi.

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News No alla vivisezione

[Green Hill] Cosa posso fare io?

Di fronte ad una realtà sconcertante come quella della vivisezione dentro tutte le persone sensibili nasce la volontà di fare qualcosa, di essere parte di un cambiamento. Spesso però la segretezza dietro a cui si nascondono i vivisettori e i loro complici rendono difficile fare qualcosa di concreto. Una campagna come questa ha lo scopo di incanalare le forze, la fantasia e le capacità di molti in una direzione che possa realmente dare un apporto, cercando di dare visibilità agli animali uccisi nel silenzio, smascherando la violenza e le menzogne dei vivisettori e fermando un progetto che vuole portare ad un incremento nell’utilizzo di animali nei laboratori.

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No alla vivisezione

[Green Hill] Che cos’è Green Hill?

Green Hill 2001 è un’azienda situata a Montichiari (Brescia) che alleva cani beagle per i laboratori di vivisezione. Da questo allevamento più di 250 cani ogni mese finiscono negli stabulari, tra le mani dei vivisettori e sui tavoli operatori. Cani nati per morire e condannati a soffrire.
Dopo il tracollo dell’altro allevamento italiano di cani beagle da laboratorio, la Stefano Morini di San Polo d’Enza, è probabile che Green Hill abbia avuto una maggiore richiesta, ampliandosi e diventando uno dei principali allevamenti di cani del mercato europeo della ricerca su animali.