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Dalla loro parte News No alla vivisezione

Vivisezione: da oggi si volta pagina.

19.10.2011 “La giornata di oggi rappresenta un passaggio fondamentale ed una grande conquista per l’affermazione di una nuova coscienza di tutela e rispetto degli animali e dei loro diritti. Un salto culturale dal quale in futuro nessuno potrà più prescindere”. È quanto afferma il Ministro del Turismo, on. Michela Vittoria Brambilla, presidente del comitato ministeriale per la creazione di un'”Italia Animal Friendly”, che oggi ha proposto ed ottenuto l’approvazione delle misure che cambieranno radicalmente lo scenario della sperimentazione animale nel nostro paese.

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Dalla loro parte News No alla vivisezione

Migliaia di animali salvati dall’emendamento anti-vivisezione. Soddisfazione di Lav ed Enpa.

L’emendamento anti-vivisezione approvato in commissione Affari sociali della Camera è «un primo importante passo per ribaltare i nefasti effetti della direttiva europea 2010/63 sulla vivisezione che, poco più di un anno fa, aveva visto gran parte della politica italiana schierarsi a favore di un recepimento restrittivo della normativa comunitaria».
Così la Lega anti vivisezione (Lav) in una nota. «Se l’emendamento sarà difeso anche nei successivi passaggi da parlamentari e Governo – osserva la Lav – salverà la vita a decine di migliaia di animali e finalmente garantirà l’implementazione dei metodi alternativi alla sperimentazione animale, a tutto vantaggio di una ricerca utile ed eticamente accettabile».
L’emendamento alla legge comunitaria 2011 approvato, che prevede il divieto di allevare animali domestici destinati alla vivisezione e di eseguire sperimentazioni su cani, gatti e primati, «è un passo avanti per la tutela degli animali». Lo afferma l’Ente nazionale protezione animali (Enpa) in una nota. «Mi auguro che il provvedimento varato alla Camera sia confermato anche in Senato e che gli allevamenti alla ‘Green Hill’ diventino soltanto un brutto ricordo del passato», dichiara la presidente nazionale dell’Enpa Carla Rocchi. ‘Ringrazio tutti i deputati, tra cui l’onorevole Gabriella Giammanco, che hanno sostenuto e reso possibile il via libera all’emendamento». Un ringraziamento va anche al Ministro Brambilla, «che con la ‘Coscienza degli animali’ – dice Rocchi – sta contribuendo in maniera attiva a fare dell’Italia un Paese realmente animal friendly».

Fonte: ilsitodifirenze.it

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Cruelty free Dalla loro parte Leggi e comunicati News No alla vivisezione

Come esercitare l’obiezione di coscienza per la sperimentazione animale.

Serve informare gli studenti, ricercatori, dottorandi e personale tecnico dotati di coscienza etica, che esiste la possibilità di appellarsi alla legge 413/93 sull’obiezione di coscienza per la sperimentazione animale. In Italia, infatti, vige una legge sul diritto all’obiezione di coscienza che dovrebbe essere considerata un vanto per il nostro Paese, dato che è l’unico al mondo a garantire questo diritto.

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Dalla loro parte No alla vivisezione

Le domande a cui il vivisettore non risponde…

Presento 10 domande che invio ai vivisettori, ritenendole comunque uno stimolo di riflessione per tutti su un tema che è sempre più sentito dall’opinione pubblica.

Se la vivisezione poggiasse su basi scientifiche: perché esistono farmaci ad uso umano e farmaci ad uso veterinario?
Tutti sanno che i farmaci ad uso umano e quelli ad uso veterinario non sono gli stessi ed anche quelli per i cani non sempre si usano per i gatti e viceversa. Quale prova più evidente per dimostrare che ogni specie ha un proprio funzionamento e i dati ottenuti su una specie non sono automaticamente estrapolabili a nessun’altra?

Perché i ricercatori non vogliono che si avvii un processo di validazione dei modelli animali?
I metodi sostitutivi la vivisezione sono sottoposti a processi di validazione, ossia di dimostrazione della loro validità scientifica, mentre i modelli animali non sono mai stati validati. Nonostante ciò, la prima proposta che i vivisettori rifiutano è proprio quella di validare i propri modelli. Strano per chi afferma di essere dalla parte della ragione. Se infatti i modelli animali venissero validati, gli antivivisezionisti scientifici non avrebbero più argomenti e quindi proprio i vivisettori dovrebbero essere i primi a chiederne la validazione.