“Io mangio vegetariano” (Nicla Vozzella)

L’alimentazione vegetariana, scelta di vita e di salute
Nicla Vozzella
Edizioni Apogeo, Collana Urra
160 pagine, 13,00 euro

Il vegetarismo, oltre a una scelta dalle implicazioni ecologiche, è prima di tutto un formidabile strumento di prevenzione delle malattie. Sempre più ricerche, infatti, come questa scelta alimentare si trasformi anche, e forse soprattutto, in una scelta di benessere.
Questo libro – niente a che vedere con un ricettario – ha l’obiettivo di mostrare come il vegetarismo possa diventare uno strumento per mantenere la salute anche nei momenti più delicati della vita dell’individuo: dalla gravidanza alla menopausa, dall’adolescenza alla terza e quarta età.
Attraverso l’analisi del fabbisogno del corpo umano e del significato, anche simbolico ed energetico, del cibo, viene illustrato un percorso di prevenzione che può diventare uno stile di vita basato sul rispetto e sull’armonia con il mondo.

Nel libro:
– Sfatare i “luoghi comuni” pro e contro
– Dalla piramide classica a quella vegetariana
– I diversi modi del vegetarismo
– Il “senso” del cibo: le valenze affettive relazionali
– Vegetarismo e fasi della vita: gravidanza, allattamento, svezzamento, crescita e adolescenza, menopausa e senilità
– Vegetarismo come prevenzione delle malattie più diffuse

Fonte

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LadyCat

Amministratrice di VegAmami! Vegetariana dal 2002, volontaria in canili e CRAS per tanti anni, mamma, moglie, maestra, innamorata degli animali selvatici e della vita di campagna.

4 thoughts on ““Io mangio vegetariano” (Nicla Vozzella)

  • 1 Settembre 2010 alle 09:11
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    Stavo giusto cercando un libro simile.. 🙂 Grazie per la segnalazione!

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  • 1 Settembre 2010 alle 12:04
    Permalink

    Felice d’esser stata utile 😉

    RispondiRispondi
  • 27 Ottobre 2010 alle 22:17
    Permalink

    Io sono vegetariana da circa 40 anni, anche se non sono proprio strettissima, ma per istinto ho sempre saputo ciò che era utile mangiare e cio’ che era meglio evitare.
    Non sono riuscita a fare proseliti, anche se mio marito ed i miei due figli mangiano pochissima carne, quando non possono farne a meno, non come me, che potrei morire ,ma certe cose non le mangerei mai.
    Mi ha sorretto sempre il lato etico della questione:come potesse essere giusto mangiare esseri viventi che vivono in mezzo a noi ( io abito in un paese )e mi è sempre sembrato una forma di cannibalismo, specialmente per certi animali che sono così simili a noi, con un cervello che funziona ,istinti simili ai nostri (guarda come si comportano con i loro cuccioli ) in più , adesso che so che fa anche bene non cibarsi di quella schifosa cadaverina,sono felice! 🙄

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