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[Inchiesta sul pet food] Cosa diamo da mangiare ai nostri animali?

Tranci di polli sani e ben pasciuti, tagli scelti di bovino e cereali freschi sono tutto ciò che serve per l’alimentazione completa e bilanciata di cani e gatti. Questo è quanto affermano i produttori di pet food tramite i media. Questo è ciò che le loro industrie (11 miliardi di dollari di fatturato) vogliono far credere ai consumatori. Questo rapporto esplora le differenze tra ciò che quest’ultimi credono di acquistare e cosa realmente comprano. Ci siamo focalizzati sulle marche più note, quelle distribuite nei supermercati e nei discount, ma converrà ricordare che anche molte altre marche “rispettabili” producono prodotti simili a quelli qui descritti.  Ciò che sembra sfuggire alla maggior parte dei consumatori, è che l’industria dei pet food rappresenta un’estensione delle industrie di alimenti destinati al consumo umano. Il settore “pet food” apre un mercato per gli scarti della macellazione, per i cereali considerati “non adatti all’alimentazione umana” e per altri prodotti di scarto che non potrebbero altrimenti garantire profitti. Per “scarti” bisogna intendere intestini, mammelle, esofagi e, probabilmente, le parti malate o cancerose degli animali macellati.  

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Vuoi bene a Fido? Controlla la pappa…

In ogni prodotto che compriamo si possono celare sofferenze, spesso atroci, di malcapitati animali cosiddetti ‘da laboratorio’: cani, gatti, topi, conigli, ma anche pecore, maiali o asini. Come noto le industrie che alimentano la vivisezione sono quelle del settore farmaceutico e cosmetico che mietono un gran numero di vittime innocenti – stimate intorno ai 300 milioni ogni anno – in esperimenti di dubbia o nulla utilità, macchiandosi spesso di crimini gravissimi anche a causa della mancata applicazione delle misure obbligatorie atte a ridurre al minimo la sofferenza dell’animale (anestesia).

Pochi sanno tuttavia che la sperimentazione animale si annida persino nell’industria che produce cibo per animali, il cosiddetto ‘pet food’, pur non essendo affatto obbligatoria per legge;

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Gli animali

Animali obesi: a rischio la loro salute.

L’89% dei proprietari di cani, riconosce di non fare alcuna attività fisica e di non farla fare, di conseguenza, neanche al proprio cane. La noia, l’ingordigia, la smisurata offerta di cibo sono le cause dell’eccessiva alimentazione e, le calorie presenti negli alimenti ingeriti che, non vengono smaltite nelle attività quotidiane, vengono immagazzinate e si trasformano in grasso.