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Allestiti box per i cani terremotati.

DIECI BOX ALLESTITI AD ABRUZZO DI CAVEZZO

Un mini campo per cani è stato realizzato nel campo per i terremotati di Abruzzo di Cavezzo, in provincia di Modena, in modo che gli animali possano restare vicino ai loro proprietari.
La struttura, costituita da dieci box, è stata inaugurata domenica 17 giugno alle 16:30 con una festa dedicata soprattutto ai bambini. L’iniziativa è del Centro di tutela faunistica di Modena “il Pettirosso”, che gestirà il campo assieme alla guardia di finanza e l’Ausl.

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Gli animali prevedono i terremoti?

Cani, gatti, topi, serpenti e altri animali sono davvero in grado di prevedere i terremoti, di percepire i debolissimi segnali premonitori che possono precederli?

di Mauro Carta e Olimpia Barbato; fonte: cicap.org

C’è un uomo in Turchia, che afferma di saper interpretare il comportamento delle formiche per prevedere l’insorgere di un fenomeno sismico. Da anni, Istanbul, che sorge in corrispondenza di un allineamento di faglie profonde e ben attive che dall’Europa spezza la continuità della crosta sino ad arrivare all’India, è in attesa di un formidabile terremoto che potrebbe devastarla gravemente. È comprensibile che in tanti, tra scienziati e tecnici, abbiano provato ad aggiungersi al lungo elenco di chi da molti anni cerca un modo affidabile per prevedere dove, quando e con quale intensità colpirà il terremoto.

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Animali e terremoti, tra scienza e leggenda la capacità di ‘predirli’.

Secondo un recente studio scientifico, prima del terremoto de L’Aquila i rospi si diedero alla fuga, cercando rifugio in posti più alti e alcune settimane prima del terribile terremoto che scosse Haicheng, in Cina, nel 1975, rane e serpenti uscirono dal letargo emergendo dalle loro tane. Lo strano comportamento degli animali contribuì alla scelta di evacuare la città poco prima del sisma.

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Ritorna a casa dopo 2 anni dal terremoto (L’Aquila)

L’AQUILA – Dopo due anni è riuscita a trovare il suo padrone. Si potrebbe dire che non ha perso la fede. La gatta Nerina, che si è smarrita durante il terremoto che devastò L’Aquila due anni fa, è riuscita a ritrovare il suo padrone, don Giovanni Gatto, nella sua nuova casa. Il parroco ha raccontato la sua storia alla Tribuna di Treviso. Nella notte in cui è scappato di corsa dalla sua casa per il terremoto, con lui c’erano la sua cagnetta, che abbaiando l’aveva salvato e guidato tra le macerie della canonica crollata e due gatte: una certosina che si è salvata e ora è a Caonada da sua madre, e Nerina, di cui non aveva più notizie. Si pensava fosse morta sotto le macerie. Dopo due anni invece la gatta si è fatta viva proprio dove adesso abita don Giovanni, in una delle casette della Protezione Civile, a due chilometri di distanza dalla canonica crollata e dove aveva visto per l’ultima volta la sua gatta. “È anche questo un segno – racconta don Giovanni Gatto – era scomparsa sotto le macerie, pensavo fosse morta, invece l’ho vista rispuntare giusto a due anni dal terremoto.

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