Rosa ha 65 anni, vive a Roma, in un quartiere di San Giovanni, dove il verde è minimo e le macchine e i palazzoni di cemento fanno da cornice alle sue passeggiate quotidiane. La conosco da anni e anni, all’inizio, mi incuriosiva la sua figura decisa che avanzava per la strada con fare quieto, cercava i gatti sotto le macchine, li chiamava, ci parlava e si fermava ad accarezzarli, poi dal sacchetto di plastica che teneva stretto in mano tirava fuori un piattino e ci metteva un po’ di cibo. E i gatti affezionati sembravano ringraziarla, attorniavano le sue gambe teneramente. Io ero stupefatta di tanto amore, all’epoca mi ero appena trasferita da una cittadina dove i gatti di strada erano considerati forti guerrieri che il cibo se lo procuravano da soli e di certo “le mamme gattare” non esistevano.