Analogamente a quanto si diceva nella nota relativa agli animali selvatici, occorre NON raccoglierei giovani gabbiani che zampettano sulle spiagge, o i piccoli di merlo e cornacchia; anche in questo caso i genitori sono vicini e li assistono nelle loro prime goffe e brevi prove di volo; conviene quindi osservarli da lontano e soccorrerli soltanto se, entro due ore, non si è avvicinato nessun adulto o se sono in imminente pericolo di vita (perché ad esempio “puntati” o feriti da qualche gatto o cane, o caduti lungo la strada; in tal caso si potrà spostarli in un luogo vicino più sicuro).
L’ENPA ricorda inoltre che è vietato distruggere i nidi di qualsiasi volatile, anche se sono stati costruiti durante l’assenza dei proprietari su un terrazzo o sul tetto di un condominio. Basterà attendere pochi giorni e genitori e piccoli voleranno via, sistemando eventualmente una paratia di semplice cartone attorno al nido.
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Ogni anno, con la bella stagione, si fa appello a turisti e cittadini affinché non“soccorrano” cuccioli di capriolo, di lepre o altri animali selvatici apparentemente abbandonati, che trovano nei boschi o nei prati in cui sono in villeggiatura o abitano.
Il motivo è semplice: sono stati temporaneamente “parcheggiati” dalla madre, che si trova nelle vicinanze a cibarsi.
Se il cucciolo viene anche appena toccato la madre lo abbandonerà, perché non ne riconoscerà più l’odore. E’ quindi consigliato di allontanarsi ed eventualmente ritornare dopo qualche ora a controllare che il piccolo sia stato portato via dalla madre.
La legge e gli animali selvatici.
Due aspetti in particolare è importante conoscere riguardo le norme che si collegano all’attività di soccorso in natura: il divieto di detenere fauna protetta e il divieto di raccogliere uova o pulcini dai nidi.
Per evitare abusi e regolare il traffico a scopo commerciale, la legislazione deve essere molto rigida. Per gli stessi motivi l’abbattimento di animali selvatici irrecuperabili o gravemente feriti, ad opera di un privato cittadino, è formalmente equiparabile alla sua uccisione in natura. Così non è consentita una prolungata detenzione di animali irrecuperabili e che, malgrado il soccorso, non possono recuperare la libertà.
Può capitare di imbattersi in un nido di uccello, soprattutto di quelle specie che ne costruiscono a terra o su arbusti bassi, con una o più uova, e pensare che si tratti di uova “abbandonate”, perché in quel momento non vi sono gli adulti nelle vicinanze, o perché al tatto risultano assolutamente fredde. Bisogna assolutamente evitare di prelevarle;
In primavera, durante una passeggiata nel bosco, ma anche nel giardino di casa, o sul marciapiede, può capitare a chiunque di trovare un nidiaceo (un piccolo di uccello). Il nostro istinto ci induce a raccogliere il piccolo e portarlo a casa per “allevarlo”. Questo atteggiamento, peraltro lodevole in quanto dimostra sensibilità nei confronti della natura, non sempre si rivela il migliore per la salute del nidiaceo.
Gran parte dei nidiacei abbandona spontaneamente il nido (merli, passeri, civette…) quando ancora non sa volare bene, pur essendo seguito e alimentato dai genitori. Raccogliere uno di questi nidiacei significa strapparlo alle cure dei genitori, sicuramente più valide del più esperto e attento veterinario.