Categories
Dalla loro parte

Ecco perché lasciare il cane sul balcone è reato.

Vi è mai capitato di passeggiare in estate lungo le strade assolate e deserte della vostra città, e sentire abbaiare un cane nelle vicinanze, alzare la testa e scorgere una testolina disperata che esce da un balcone di un palazzo che sembra disabitato?

Qualche mente distorta ha deciso di partire qualche giorno in vacanza “dimenticandosi” di avere un animale che è preferibile abbandonare in casa piuttosto che in strada.

Va ricordato allora, che per abbandono di un animale non si intende soltanto la volontà di abbandonarlo per strada ma anche il fatto di non prendersene cura, e sicuramente lasciare il cane fuori al balcone o in terrazzo al sole, senza cibo e acqua è reato, punibile con multe o arresto.

L’articolo 727 del codice penale a proposito dell’abbandono degli animali dice che:

«Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze».

C’è da dire anche che lasciare un animale momentaneamente e per poche ore sul balcone al sole, senza acqua e cibo, può arrecare altri danni, poiché l’animale potrebbe scavalcare la ringhiera e lanciarsi nel vuoto. E sappiamo tutti cosa comporterebbe ciò.

Quindi ritornando alle nostre passeggiate sulle strade assolate e deserte della nostra città, se ci capita di sentire i guaiti di un cane, non facciamo finta di nulla ma avvisiamo tempestivamente le forze dell’ordine, che hanno l’obbligo di attivarsi e di valutare la situazione se rientra nel reato di abbandono di animale.

Se le leggi ci sono, allora mettiamole in atto, per il bene degli animali, che non sempre hanno la fortuna di avere “padroni doc”.

 

Categories
Dalla loro parte Leggi e comunicati

[Newsletter LAV] Importare cuccioli dall’Est Europa è reato.

La LAV festeggia il grande risultato della Legge* approvata oggi in via definitiva dalla Camera dei Deputati che dà un giro di vite contro trafficanti di cuccioli e maltrattatori di animali.

Un mercato illegale da 300 milioni di euro l’anno giocato sulla pelle dei quattro zampe e di ignare famiglie, sviluppatosi finora anche con gravi rischi sanitari in normali circuiti grazie a una rete di coperture, per la mancanza di una normativa efficace di contrasto”, ha detto il Presidente della LAV Gianluca Felicetti.

Il nuovo reato, ottenuto grazie alla proposta presentata due anni fa dal Ministro degli Esteri Frattini con il Sottosegretario alla Salute Martini e il sostegno dei parlamentari dell’Intergruppo animali, prevede la reclusione da tre mesi a un anno e la contestuale multa da 3.000 a 15.000 euro – ha detto Ilaria Innocenti, responsabile nazionale settore cani e gatti della LAV – sarà quindi perseguito chiunque, al fine di procurare a sé o ad altri un profitto, reiteratamente o tramite attività organizzate, introduce, trasporta, cede o riceve cani o gatti privi di sistemi di identificazione individuale e delle necessarie certificazioni sanitarie e non muniti, ove richiesto, di passaporto individuale. Un’aggravante è prevista se i cani o i gatti introdotti illecitamente sono cuccioli di età accertata inferiore a dodici settimane o provengono da zone – come i Paesi dell’Est – sottoposte a misure restrittive di polizia veterinaria per evitare la diffusione di patologie come la rabbia”.