Durante l’infanzia i genitori raccontano ai figli, fiabe e favole incantevoli, che narrano le vicende di principesse bellissime, di cavalieri misteriosi, di bambini monelli e di animali forti e coraggiosi. Se parlo di me, le mie fiabe preferite sono quelle che come protagonisti hanno gli animali parlanti, soprattutto quelle di Esopo (favolista greco del VII o VI sec. a. C.), che, in queste brevi e sempre attuali storie, lette con delizia da grandi e piccini, inventate non solo per divertire ma anche per indurre alla riflessione, trasferisce con umorismo i difetti, i vizi e le virtù degli uomini al mondo animale, rendendo così ogni sorta di animale, portavoce di una morale.
Se solo conservassimo un minimo di quelle antichissime e sagge parole tramandateci dalle fiabe, oggi forse, non si sentirebbe parlare di tristi storie, che hanno come protagonisti animali maltrattati o chiusi in casa tutto il giorno in spazi piccoli o di animali abbandonati per semplice egoismo del padrone, prima delle vacanze.