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Chiedi al veterinario Le malattie

Rabbia: trattamento, prevenzione e Regolamento di Polizia Veterinaria.

Eziologia ed epidemiologia
La rabbia è una malattia infettiva di origine virale che colpisce tutti gli animali a sangue caldo, uomo compreso.
L’agente eziologico è un virus del genere Lyssavirus, della famiglia dei Rhabdoviridae, ordine Mononegaviridae.
Si parla di rabbia silvestre quando ci si riferisce alla diffusione della malattia in zone non abitate; in questo caso il serbatoio della malattia varia a seconda della Nazione (lupi in Iran, volpi in Russia/Canada/Europa, chirotteri ematofagi o “vampiri” in Sud America e Caraibi, manguste in sud Africa/Malesia/India, moffette in nord America, scoiattoli in Nigeria).
Si parla di rabbia urbana quando ci si riferisce alla malattia diffusa in aree abitate; in queste zone la trasmissione è dovuta a cani, gatti e bovini.

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Tootsie: salvo per miracolo, guarito grazie all’idroterapia!

Investito due anni fa e lasciato sulla strada a morire: così inizia la storia di Tootsie, tenerissimo micino nero che oggi può dire di avercela fatta. La sua padrona, Sue Wilson, dopo l’incidente ha parlato con tanti veterinari ma il responso era solo uno: Tootsie non avrebbe camminato mai più, a causa della totale frantumazione della sua zampina destra. Il consiglio? Sopprimerlo. Eppure lei non si è arresa, e il micio nemmeno: in un ultimo disperato tentativo di dare allo sfortunato felino una seconda possibilità di vita, i veterinari hanno suggerito alla donna un’altra soluzione. Metterlo a mollo. Detto fatto ora, grazie a sei mesi di idroterapia intensiva, Tootsie ha ripreso a camminare e nuota da far impallidire Federica Pellegrini.

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[Discussione] Il 33% degli italiani favorevole ad abbattere i cani randagi. E tu?

Da Aidaa riceviamo e pubblichiamo:
Quanto meno clamoroso uno dei risultati che emergono dal sondaggio realizzato dal centro studi di AIDAA su un campione di 1064 italiani in relazione ai metodi di controllo del randagismo canino. Il 33% si dice favorevole ad abbattere o uccidere con l’eutanasia i cani randagi presenti nei canili, di questi il 13,8% precisa comunque di essere favorevole alla morte dei cani per eutanasia solo in caso di assoluta necessità. Il 63,8% degli italiani invece sono assolutamente contrari a qualsiasi forma di abbattimento dei cani come sistema del controllo del randagismo. Il sondaggio che si è svolto nel mese di luglio su un campione adulto di 1064 italiani scelti a caso secondo il sistema delle interviste telefoniche si è suddiviso in tre distinte domande.