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Sterilizzare gatti gratuitamente: in quali casi è possibile?

Avete da poco adottato un gattino o una gattina e il costo della sterilizzazione vi sembra eccessivo?

Questo articolo non vi aiuterà, mi dispiace. Forse dovevate pensarci prima di adottare: un animale comporta molte spese veterinarie e di mantenimento. Se non potete permettervele, ripensate su quanto state facendo…un gatto mediamente potrebbe accompagnarvi per i prossimi 15 anni della vostra vita.

Vi occupate di un gruppo di gatti del vostro quartiere? I gatti si riuniscono nel cortile del vostro condominio? Abitate in campagna e la zona è popolata da gatti?

Questo è l’articolo che fa per voi!

Innanzitutto, due dati importanti da sapere:

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Il guerriero di Barletta: intervista a Ciccio Calabrese

12391402_10208598560663725_8899007273608296653_nDeterminato, gattaro, sensibile. Ho conosciuto Ciccio Calabrese, un giovane ragazzo, originario di Barletta tramite un gatto superstar, Gatto Isidoro, che lo definisce “il guerriero”, perché ha intrapreso una non facile battaglia per la tutela dei gatti randagi nel suo territorio. Scorro i post del gruppo di Facebook, Le Fusa d’amore, di cui è uno degli amministratori: un insieme di parole, di foto, di storie di gatti, di amore; scorro il suo profilo personale, mi soffermo su un post di Ciccio su come costruire cuccette con il polistirolo per i gatti quando arriva il freddo. Leggo le storie dei suoi cuccioli, della sua piccola Mariolina, una gattina di strada investita, di Sole, il turco van abbandonato che ama le passeggiate e subito apprezzo la sua voglia di fare e la sua spontaneità, contro un male grande che si chiama randagismo.

Ed ho voluto subito parlare con lui di questo grandissimo problema che riguarda un po’ tutti  ma soprattutto le regioni del sud Italia, sperando che presto qualcosa cambi grazie a comuni cittadini che hanno un’immensità di amore da condividere.

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Storia di Rosa, “la gattara”

Rosa ha 65 anni, vive a Roma, in un quartiere di San Giovanni, dove il verde è minimo e le macchine e i palazzoni di cemento fanno da cornice alle sue passeggiate quotidiane. La conosco da anni e anni, all’inizio, mi incuriosiva la sua figura decisa che avanzava per la strada con fare quieto, cercava i gatti sotto le macchine, li chiamava, ci parlava e si fermava ad accarezzarli,  poi dal sacchetto di plastica che teneva stretto in mano tirava fuori un piattino e ci metteva un po’ di cibo. E i gatti affezionati sembravano ringraziarla, attorniavano le sue gambe teneramente. Io ero stupefatta di tanto amore, all’epoca mi ero appena trasferita da una cittadina dove i gatti di strada erano considerati forti guerrieri che il cibo se lo procuravano da soli e di certo “le mamme gattare” non esistevano.