Categories
Veg*

Sei veg? Alcune riflessioni sulla B12.

Dott. McDougall [da ssnv.it] – Le persone informate ormai non credono più che la carne sia indispensabile per fornire le proteine necessarie o che il latte sia la fonte privilegiata di calcio. Con la capitolazione del fronte di queste due tradizionali battaglie, la questione “vitamina B12” è diventata l’argomento più di moda quando si discute della dieta vegetariana stretta (vegana).

In realtà, il rischio di sviluppare problemi di salute a causa di una carenza di vitamina B12 in una dieta vegetariana stretta condotta con buon senso è estremamente raro, inferiore a una probabilità su un milione. Sapevo già 40 anni fa che la vitamina B12 sarebbe diventato l’ultimo bastione per gli adepti della carne e del latte (e delle industrie che ne traggono profitto), poiché si tratta dell’unica critica che può essere mossa.

Categories
Dalla loro parte Veg*

Sei veg? Ecco dove trovi il calcio!

Bevi latte e mangi formaggio per evitare la carenza di calcio? Questo è il messaggio che viene trasmesso a forza in tv, radio, giornali e riviste. È un messaggio rivolto specialmente a noi donne, che si sa “possiamo avere più facilmente problemi di osteoporosi in età avanzata“. Noi donne siamo anche quelle più sensibili al tema della salute, ovviamente subito pronte a intraprendere qualsiasi strada pur di stare meglio noi stesse e far star meglio i nostri cari.

Ma vediamo meglio a cosa serve il calcio, cosa causa la carenza di calcio e come evitarla. Cosa leggi qui potrà sorprenderti, perché queste informazioni sono contrarie a ciò che passa la cultura comune, ma possono salvarti la vita.

Categories
Veg*

Sei veg? Ecco dove trovi le proteine!

Molti sembrano ossessionati dall’idea di avere carenza di proteine e non nutrono la stessa preoccupazione per un’eventuale carenza di minerali, vitamine o carboidrati, anche se il valore biologico delle proteine è condizionato dalla presenza di vitamine, sali minerali ed enzimi. In realtà l’organismo è una fabbrica di proteine: il DNA e l’RNA continuamente codificano proteine per la sopravvivenza dell’organismo ed è molto più facile eccedere il quantitativo necessario piuttosto che averne carenza.

Il quantitativo proteico necessario ad assicurare il ricambio cellulare risulta aleatorio e molto inferiore a quello che comunemente si crede. Nel 1963, un comitato  di esperti della Faodell’Oms stabilì il necessario quantitativo di 35 grammi cioè 0,5 grammi per peso corporeo al giorno. Negli anni 70 le quote minime proteiche giornaliere consigliate dalla FDA erano di 300 grammi al giorno, negli anni 80 erano calate a 250, negli anni 90 a 200, nel 2000 erano state ulteriormente decurtate a 150 e attualmente a 75, mentre le scuole igienistiche ANHS da un secolo ammoniscono l’umanità a rispettare il livello proteico di 11-25 grammi giornalieri, visto che 11 grammi è la quota massima assorbibile da un bambino e che oltre i 25 grammi ha inizio il micidiale fenomeno dell’acidificazione del sangue.

Categories
Veg*

Sei veg? Ecco dove trovi il Ferro!

Siete vegani? Ultimamente vi sentite più stanchi del solito e avete un colorito pallido, mancanza di respiro, mal di testa, irritabilità ? Potrebbero essere i primi sintomi di un deficit di ferro nel sangue, indispensabile per la sintesi dell’ emoglobina, proteina che trasporta l’ossigeno alle cellule. Niente allarmismi ma occhio alle cause. Salvo motivi più specifici, un’alimentazione povera di ferro, può provocare un tipo di anemia dovuta da carenza di questo elemento nel sangue.

Solo perché si è scelto di non mangiare carne non significa che il vostro organismo non possa assorbire ferro da altri alimenti. Come rimediare allora senza modificare la dieta vegetariana?

Ecco ben 12 alimenti di origine vegetale con i più alti contenuti di ferro:

Categories
Veg*

Coloranti particolari…

Quando sull’etichetta leggete E120 o E124 significa che il colorante (rosso) contenuto in quell’alimento è ottenuto dalla lavorazione della cocciniglia, un insettino delle piante.

Ad esempio, nello yogurt Activia alla fragola è presente, così come nel Campari e in alcuni vini rossi.

Questo colorante è ricavato dagli insetti appartenenti alla famiglia della coccoidea, in particolare dalle femmine della specie Dactylopius coccus.

L’insetto secerne un liquido molto denso e intensamente colorato che usa come involucro per proteggersi dai predatori. Per produrre un chilogrammo di colorante occorrono circa 100.000 insetti.

Una volta ottenuta la polvere dal carapace degli insetti, questa viene trattata con acqua calda per estrarre l’acido carminico, che è la molecola colorata.

Viene utilizzata per produrre gran parte dei coloranti rossi utilizzati nell’industria alimentare (E 120) e, in misura minore, nella tintura dei tessuti.

Dato l’elevato costo ultimamente viene spesso sostutuito da coloranti di sintesi.

In alcuni soggetti può dar luogo ad allergie.