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[Animali] Botti di capodanno: cosa fare.

Animali capodannoCani e gatti, a causa dell’udito molto più sviluppato del nostro, avvertono i rumori in maniera amplificata. Se già molte persone hanno l’istinto di tapparsi le orecchie alla vista di un petardo per il frastuono che provoca, figuriamoci cosa lo stesso scoppio possa rappresentare per i nostri amici animali: una vera e propria bomba! Infatti nella maggior parte dei casi si verificano situazioni di panico e nella confusione generale cani e gatti possono avere delle reazioni sconsiderate come gettarsi nel vuoto, strappare il guinzaglio o correre per la strada col rischio di diventare pericolo per sè e per le persone.

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Diminuiscono gli animali morti e scappati per i botti

ROMA – È meno grave dello scorso anno il primo bilancio relativo agli animali morti e scappati per colpa dei botti di questo Capodanno, secondo le prime segnalazioni raccolte dall’Aidaa. Fino a questa mattina al telefono e all’indirizzo e-mail dell’associazione animalista erano arrivate segnalazioni di 24 cani uccisi dai botti e circa 350 fuggiti; circa 70, invece i gatti morti e più di 250 fuggiti. Secondo l’Aidaa, sarà comunque possibile fare un quadro completo della situazione nel pomeriggio quando arriveranno le segnalazioni anche da diverse realtà dove le ordinanze anti botti erano attive, ma soprattutto le segnalazioni dei volontari dell’associazione relative agli animali randagi specialmente nelle regioni del sud. Lo scorso anno il bilancio finale stilato dall’Aidaa registrava circa 500 gatti ed altrettanti cani morti oltre a circa 4.000 altri animali morti, tra domestici e non. Erano state circa 1400 le segnalazioni di animali fuggiti e poi ritrovati nei giorni successivi alle feste di Capodanno. Le zone da cui sono arrivate le segnalazioni di gatti e cani morti e fuggiti – conclude la nota dell’Aidaa – sono la Campania, Lazio, Lombardia, Puglia, Sicilia e Toscana e, comunque, nella maggior parte dei casi, da località dove non c’erano ordinanze anti botti, nonchè da Milano, dove in periferia, specialmente nella zona di Baggio, del Giambellino ed in via Padova, l’ordinanza è stata fortemente disattesa.

Fonte: ansa.it


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Botti di capodanno vietati in 830 comuni d’Italia!

Roma (22 dicembre 2011) –  Sarà colpa della crisi, sarà che una certa cultura che proibisce i botti di capodanno che arrecano disturbo ma anche danno alle persone anziane, ai cardiopatici e soprattutto agli animali sta iniziando a prendere piede. Sta di fatto che ad oggi 830 comuni italiani hanno emesso ordinanze in cui sono vietati totalmente o parzialmente i botti di Capodanno nella notte di San Silvestro, botti che vale la pena ricordare provocano ogni anno la morte di 5000 animali trai quali oltre 500 cani ed altrettanti gatti oltre a uccellini ed animali del bosco che muoiono di crepacuore.

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A Legnago botti vietati, anche per tutela agli animali.

Sarà un San Silvestro col silenziatore quello che festeggeranno tra otto giorni i legnaghesi. A meno che non preferiscano mettere mano al portafoglio e pagare multe salatissime pur di non rinunciare a far scoppiare i tradizionali botti di fine anno. Il sindaco Roberto Rettondini ha firmato infatti un’ordinanza che è già andata di traverso ai fedelissimi di bombette, razzi e mortaretti. I quali non potranno festeggiare l’arrivo del 2011 accendendo le ultime diavolerie pirotecniche, che provocano puntualmente disagi ed incidenti. Sempre che non risiedano in aperta campagna ed in altre zone isolate dove l’ostacolo potrà essere aggirato senza incorrere nei controlli, e quindi nelle sanzioni, della polizia locale, pronta a pattugliare la città a caccia di trasgressori.

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[Comunicato LAV] Botti Capodanno, LAV chiede di vietarli.

Emanare un’Ordinanza che vieti l’utilizzo di petardi, botti e artifici pirotecnici di ogni genere su tutto il territorio comunale: questa è la richiesta della LAV ai Sindaci di tutta Italia affinché i festeggiamenti di Capodanno non si traducano in una tragedia per gli animali, oltre che per salvaguardare l’incolumità delle persone.

L’emanazione di un’Ordinanza – quella proposta dalla LAV è scaricabile qui –  è un atto di responsabilità sia per tutelare l’incolumità pubblica, sia per evitare le conseguenze negative a carico degli animali domestici e della fauna selvatica. Il fragore dei botti, infatti, oltre a scatenare negli animali una naturale reazione di spavento, li porta frequentemente a perdere l’orientamento, esponendoli, così, al rischio di smarrimento e/o investimento. In caso poi di esplosioni a ridosso dell’animale, sia d’affezione che selvatico, vagante o di proprietà, le conseguenze possono essere molto più drammatiche, causandone spesso il ferimento o la morte per ustioni e bruciature.