Pepito arrivò a casa di nonno Luigi cinque anni orsono.
L’anziano signore aveva bisogno di compagnia, rimasto vedovo da dieci anni e con l’unica figlia sposata e residente a molti km di distanza, non se la passava molto bene.
L’uomo, benché vispo e dalle buone maniere aveva, sfortunatamente, anche qualche acciacco alle gambe che gli impediva di tenere ancora con sé un cane come in passato aveva sempre posseduto: inseparabile dal suo bracchetto Elmo, come dal labrador Teo.
Portalettere per tutta la sua vita lavorativa, Luigi trovava tedio in quelle lunghe giornate da pensionato che sia assolate di lavanda e colori estivi, sia uggiose di noia invernale, lo intristivano come non mai.