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Dalla loro parte Gli animali

La pettorina.

L’etologia canina è arrivata alla conclusione che il collo del cane riveste un ruolo di fondamentale importanza nell’ambito del comportamento sociale.
Se mettiamo al nostro cane il tradizionale collare, ci troveremo immediatamente in una situazione di precarietà: il cane percepisce, infatti, ogni tiro e strattone come gesto di estrema minaccia. I cani usano la presa al collo per procurarsi il serio rispetto dei loro simili. Noi umani usiamo lo strattone al collo col guinzaglio in modo inconsapevole e spesso anche come provvedimento educativo, vale a dire come rinforzo negativo. Il cane però non riesce a capire il significato di questo gesto, perché i cani tra loro non si educano alla condotta del guinzaglio. Con ogni tiro e strattone al collo il cane si pone la domanda del rispetto, che però rimane senza risposta, dato che noi umani non ci rendiamo neanche conto dell’effetto sociale di questo provvedimento per il cane.

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Dalla loro parte

Le staffette della morte.

Spesso, spessissimo, su internet è possibile trovare richieste disperate che riguardano animali (per lo più cani) che sono in situazioni difficili. Molto spesso si tratta di richieste in denaro, altre volte si cerca qualcuno che sia disposto a trasportare il cane dal luogo in cui si trova in un altro posto, in cui si spera che stia meglio. Inutile scrivere che la maggior parte dei tragitti parte da sud e si dirige a nord.

La situazione dell’animale è sempre estremamente precaria: cani malati, maltrattati, vaganti per strade pericolose, bisognosi di cure costanti… La mancanza di strutture o associazioni efficienti peggiora la situazione, costringendo le poche persone che si interessano del caso a “sbandierare”, con quanta più disperazione possibile, il caso sul web e ad affidarsi ad altre persone, che non conoscono, per cambiare la situazione.

Ho usato il verbo “cambiare” non a caso: molte volte quello che si va a fare non è risolvere una brutta situazione, ma semplicemente spostarla in un altro luogo. Già, perchè più di qualche “staffetta” (situazione altamente stressante per qualsiasi animale, figuriamoci per questi cani già così provati) non riesce come dovrebbe…

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Dalla loro parte Gli animali

Il cane mi fa i dispetti! Ansie da separazione.

Anche quando non sono più cuccioli capita che i cani combinino guai quando stanno da soli. Come interpretare questi segnali?

Esistono delle differenze fra il comportamento osservato dai proprietari e la reale comunicazione del cane. E spesso fraintendiamo, interpretando in modo errato i segnali della comunicazione canina.

Ecco qualche esempio:

Mi fa i dispetti. Può succedere che il proprietario tornando a casa al termine di una giornata di lavoro trovi una serie di danni in casa: porte grattate, divano distrutto, ciabatte o altri indumenti fatti a pezzi, la pattumiera sparsa per casa, feci e urina in vari punti della sala.

Ciò che il proprietario interpreta come “dispetto” è in realtà il risultato di un notevole stato di ansia e di stress vissuto dall’animale che non è in grado di sopportare il distacco dal proprietario.

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Dalla loro parte Gli animali

Marzo: controlli gratuiti dal veterinario!

Avete mai portato il vostro amico a quattro zampe dal veterinario? Il momento per farlo é giunto: per chi non l’avesse mai fatto, a marzo gli ambulatori veterinari saranno aperti a cani e gatti per una visita gratuita. Lo ha annunciato l’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani che ha presentato la quarta edizione della Stagione della Prevenzione. L’anno scorso sono state effettuate ben 10 mila visite, grazie alle quali sono stati scoperti 3.200 animali con patologie da trattare. 2.400 tra cani e gatti hanno iniziato un trattamento, altri invece (68%), sono stati trovati in perfetta salute.

Attivo un numero verde (800 189 612) che consentirà ai proprietari di contattare l’ambulatorio veterinario territorialmente più vicino fra gli aderenti alla Stagione della Prevenzione.

Vai al sito: http://www.stagionedellaprevenzione.it

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Gli animali

Le regole da rispettare per convivere con un micio!

Ecco alcune indicazioni di comportamento per far sì che la convivenza con il nostro piccolo felino sia serena:

  • tenerlo in casa un periodo di tempo sufficiente perché comprenda che quello è il luogo in cui abiterà e solo quando si sarà abituato alla nuova dimora e alla famiglia permettergli l’acceso all’esterno
  • non somministrargli mai latte, se non quello appositamente studiato per  gattini, se il gatto è cucciolo. Il latte può causare fenomeni gastrointestinali che mettono a repentaglio la sua salute
  • mettere a sua disposizione una lettiera con la sabbia e collocarla in un posto facilmente accessibile e appartato
  • distribuirgli pasti a temperatura ambiente e tenere a sua disposizione due ciotole, una per l’acqua e l’altra per il cibo
  • predisporre un affilaunghie: è un utile accorgimento che vi aiuterà a prevenire l’abitudine a graffiare oggetti e poltrone
  • nel caso in cui l’animale non abbia accesso all’esterno, lasciargli la possibilità di muoversi liberamente per la casa e riservargli delle zone per il gioco e per il riposo, con alcuni giocattoli contro la noia
  • evitare gli stimoli fastidiosi e i rumori eccessivi
  • dedicare ogni giorno un po’ di tempo per giocare con lui, soprattutto se non ha la possibilità di uscire: l’attività ludica è molto importante
  • fare molta attenzione alle piante ornamentali: la stella di natale, il rododendro, la diffenbachia e l’oleandro sono ad esempio velenose per il gatto
  • non utilizzare mai topicidi, lumachicidi o fertilizzanti per le piante per il gatto possono essere letali.

Sebbene non vi sia alcuna disposizione di iscrivere il gatto all’anagrafe, secondo il Regolamento Comunitario n. 98/2003 sono necessari il passaporto europeo e il microchip nel caso in cui l’animale  esca dai confini nazionali.

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