SERVE A IDENTIFICARE E RINTRACCIARE IL MICIO. MA NON È OBBLIGATORIO COME PER I CANI
Il sensore elettronico può essere applicato senza anestesia. Una banca dati registrerà i codici.
ROMA – Pari opportunità anche nel mondo animale. Sul modello di quella canina, nasce l’anagrafe felina, banca dati informatizzata che registra i codici per l’identificazione dei gatti dotati di microchip. Da ora in poi chi ha iscritto il proprio micio nel listone elettronico potrà sperare di ritrovarlo attraverso il piccolo sensore elettronico sottopelo. Bastano pochi minuti per rendere rintracciabile il gatto: non c’è bisogno di anestesia per inserirlo all’altezza del collo con una siringa.
I proprietari potranno rivolgersi a un veterinario che aderisce all’anagrafe e accederanno alla registrazione online. È chiaro che chi ha già provveduto non deve ripetere l’operazione.
Il servizio è stato realizzato dall’associazione nazionale medici veterinari (Amvi) col supporto tecnico di Frontline Combo. Rispetto a quella canina, l’anagrafe ha due differenze. Primo, si tratta di un registro nazionale, dove confluiranno automaticamente tutti i dati riversati dagli ambulatori o dai responsabili delle colonie feline. Secondo, è un servizio su base volontaria, dunque non c’è, come nel caso dei cani, nessun obbligo di renderli rintracciabili.