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Una scamorza al giorno toglie il veterinario di torno: intervista a Gatto Isidoro.

Sui social network sono sempre più diffuse foto, storie e pagine che hanno come protagonisti animali domestici. Pervadono la scena, con le loro avventure, i loro guai, le marachelle appassionando milioni di persone che premiano con un like le gesta del gatto o del cane in questione, regalando sorrisi o a volte lacrime ai propri fans.

C’è Elodie, principessa gatta, I mici di Lola Grey, Sissy e Trudi gatti adorabili, Rocco di Ortacesus, mascotte di un museo in Sardegna, Polino, gatto lavoratore trovato vicino ad un negozio di animali e adottato dai proprietari, Pippo il gatto milanese super selfie, Angus di Manchester, gli esordienti Tamy & Theo, che condividono appelli dei loro cugini in adozione,  il toscano Orazio Robiolino che farebbe pazzie per la robiola, e poi c’è Gatto Isidoro, che cerca sempre di elemosinare un pezzetto di scamorza dalla sua mamy tirchiazza.

1619154_971145766243789_5719722496273743190_nProtagonista di questa intervista è proprio lui, Isidoro, il gatto rosso, amante della scamorza che assomiglia a Garfield, pugliese di nascita, guerriero contro i Thun e perseguitato dalle pietre a quattro zampe (tartarughe di casa) Dante e Virgilio, e cactus pungenti. Adottato da  una bella e gioiosa famiglia composta da mamy, papy e Saretta. Autore insieme alla sua mamy anche di un blog, ancora in fase di costruzione ma già ricco di storie per tutti coloro che amano gli animali e di una pagina Facebook dove scrive: vi racconterò la mia storia, quella del gatto randagio e quella del principe felicemente adottato. Dedico questa pagina a tutti gli amanti degli animali.

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Dalla loro parte

Io amo gli animali!

Parlare di “amore” è sempre difficile ma, di sicuro, vedere i mercati di animali delle città del sud della Cina e sapere che nei piatti cinesi ci sono cadaveri di cani, e di gatti, a volte bolliti e scuoiati vivi e coscienti, porta alla conclusione istintiva che, decisamente, proprio non amino gli animali.
Spesso, il primo passo per smettere di mangiare animali – TUTTI gli animali, non solo i “pets” – è proprio questo: amare i propri animali. Il proprio gatto, il proprio cane. E fare un collegamento, semplice, ma non banale, non ovvio, non scontato: questi animali, che io amo, sono come gli altri, che io mangio.

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Veg*

Io amo gli animali…tutti?

Immaginate un terrificante allevamento e macello di maiali e cani; in Cina potreste vederlo, io l’ho visto. Un cinese in Italia potrà vedere un allevamento e macello di soli maiali. Un italiano, vedendo la macellazione dei cani, dirà che i cinesi non amano gli animali. Ma non rischiamo che un cinese, vedendo ammazzare i maiali, possa dire che gli italiani non sono affatto amanti degli animali, ma soltanto degli incomprensibili ipocriti.
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