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Cruelty free Dalla loro parte

Diciamo basta alle pellicce!

Il weekend del 10 e 11 dicembre ti aspettiamo in piazza per dire: basta alle pellicce

Ai nostri tavoli potrai firmare la petizione per chiedere il divieto di allevamento di animali da pelliccia nel nostro Paese e potrai saperne di più grazie ai nostri materiali e ai volontari che ti accoglieranno.
Concedici la tua firma e un contributo per il nostro impegno! Insieme salveremo migliaia di anima
li uccisi per la loro pelliccia. 

Scopri la piazza più vicina a te.  


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Cronache dal bosco delle ghiande I vostri articoli

L’ultimo…

Lui era l’ultimo della cucciolata, di un antico allevamento noto in tutta Europa: prìncipi canini dalle ciocche scintillanti e musetti a prova dei severisssimi standard, eppure lui non andava bene. Non era nei target di valutazione, così piccolo e timido, tanto da rimanere sempre dietro ai fratellini quando la pappa veniva data.

Il gestore dell’allevamento, per quanto ligio ai suoi doveri nelle cure dei suoi cagnolini, aveva deciso che per quel piccolo la scelta migliore sarebbe stata una piccola famiglia, che potesse dargli la sicurezza che la veemenza dei suoi più nerboruti fratellini gli avrebbe fatto mancare!

L’occasione capitò quando ancora era troppo presto per un’adozione; ma l’uomo non voleva che crescesse spaventato, più di quanto quel mondo gigantesco potesse impaurirlo, piccolo batuffolo di due chili appena.

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Dalla loro parte

È giusto “comprare” animali?

È giusto acquistare un piccolo cucciolo da un allevatore/rivenditore (cani, gatti, conigli, uccelli, pesci, tartarughe, ecc…) o la vita degli esseri viventi è così preziosa che non può essere messa in vendita? Cosa ne pensi?

[Tralasciamo le discussioni che riguardano il costo delle vaccinazioni e/o il vero amore che provano gli allevatori o i rivenditori: la questione proposta esula da questi ambiti!]

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In Cina bloccato un camion destinato al macello.

Cina – Animalisti a bordo di auto private, con un’azione coordinata, hanno bloccato in autostrada, un camion che trasportava 520 cani destinati al macello.
Il mezzo proveniva da Jilin, nello Henan, ed era diretto verso un macello.
Immediatamente è stato tentato di dare conforto ai poveri animali, costretti in gabbie anguste patendo fame e sete.
E’ stata servita acqua e crocchette. Un cane aveva bisogno di cure, per cui nonostante la polizia intervenuta intimasse di non toccare le gabbie, gli attivisti hanno dapprima liberato il cane e lo hanno poi condotto in un ambulatorio veterinario.

La polizia ha spiegato che i documenti di viaggio erano in regola, per tanto non si poteva impedire al camion di proseguire. Le proteste anche se comprensibili non potevano essere accolte, altrimenti si sarebbe commesso un reato.

Poichè è stato trovato un cane morto, gli animalisti hanno preteso allora, di mettere i cani quarantena e quindi sequestrarli al camionista, finchè non si fossero accertate le cause della morte.

I cani sembra siano stati trasferiti a Pechino in attesa degli esami medici.

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In Norvegia il governo vuole chiudere gli allevamenti da pelliccia.

GEAPRESS Mozione a sorpresa nel corso del congresso del partito laburista norvegese. Sebbene con un piccolo dissidio interno, la maggioranza dei delegati ha votato a favore di una graduale riconversione dell’industria degli allevamenti di animali da pelliccia. Si tratta ora di vedere come questa volontà possa tramutarsi in una azione politica, ma è bene ricordare che è proprio il partito laburista ad avere vinto le elezioni.

In Norvegia, vi sono circa 300 allevamenti, ma in buona parte sono attività integrate in altre di tipo agricolo. Fatto questo che dovrebbe agevolare la conversione. Ovviamente non mancano le polemiche e secondo la minoranza, che su questo punto si è creata all’interno del partito laburista, l’industria degli allevamenti ha dato prova di apportare migliorie significative rispettando tutte le regole di legge. Proprio su questo ribattono però i 125 delegati che si sono espressi per la riconversione. Sembra, infatti, che buona parte degli allevamenti siano stati periodicamente controllati e che, contrariamente alla precedete tesi, poco o nulla è stato fatto per cercare di tutelare il benessere degli animali.

Mentre l’andirivieni di opinioni potrebbe continuare all’infinito (ovviamente è stato risposto che nessuno conosce la realtà degli allevamenti), esultano gli animalisti norvegesi che sperano che questa votazione rappresenti il primo deciso passo verso la chiusura di tutti gli allevamenti norvegesi.

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