GEAPRESS, 25/09/10 – Sono almeno diecimila secondo gli organizzatori, poco meno di 5.000 secondo la Questura, comunque più del previsto, i manifestanti che hanno già affollato Piazza della Repubblica a Roma da dove, verso via Barberini, è da poco partito il corteo anti vivisezione. Tutti, come richiesto, senza bandiere di associazioni ma con tanti striscioni di protesta. Molto discreta la presenza delle Forze dell’Ordine. L’iniziativa, come hanno precisato gli organizzatori in una conferenza stampa da poco conclusa, rientra nella campagna ormai da tempo in atto per la chiusura dell’allevamento Green Hill di Montichiari (BS).
Green Hill è l’unico allevamento di cani beagle in Italia, utilizzati per la sperimentazione animale, ed uno dei più grandi d’Europa. Come riferito dagli organizzatori della manifestazione nel corso della conferenza stampa di stamani, sono tutti Green Hill i cani che ogni anno in Italia, in deroga al divieto vigente, vengono sperimentati nel nostro paese.
Rispondendo ad una domanda di Leonora Pigliucci di GeaPress, gli organizzatori hanno voluto sottolineare come il tema della manifestazione di oggi rimane fortemente ancorato proprio alla richiesta di chiusura dell’allevamento della multinazionale americana installato a Montichiari. È scontato, però, che il voto dello scorso otto settembre al Parlamento Europeo, dove è stata approvata l’orrenda direttiva pro-vivisettori, non può che assumere, proprio oggi, un significato particolare. La manifestazione, così come sottolineato dallo stesso Coordinamento “Fermare Green Hill”, è pertanto quella del “corteo nazionale contro la vivisezione”. Il Coordinamento ovviamente abolizionista, non può a tal proposito che criticare duramente la Direttiva approvata dal Parlamento Europeo.
Una analoga iniziativa è attualmente in corso a Parigi a Place Saint Germain de Prés, ma anche, per l’Italia, a Torino, Milano Catania ed altre città. In Italia, secondo il Coordinamento “Fermare Green Hill” sono un milione gli animali sperimentati annualmente mentre mille sono i cani di Green Hill destinati al nostro paese. Secondo lo stesso coordinamento l’allevamento di Montichiari disattenderebbe le norme relative al mantenimento degli animali, previste proprio per gli allevamenti nella norma regionale di recepimento della legge quadro in materia di animali d’affezione. Lo stesso Coordinamento “Fermare Green Hill” sottolinea inoltre la grave incongruenza di un allevamento installato in un paese dove teoricamente, salvo deroghe, non possono essere utilizzati cani negli stabulari dei vivisettori.
Ai manifestanti sono pervenuti i messaggi del Ministro Michela Brambilla, del Sottosegretario Martini e degli Europarlamentari Sonia Alfano e Rita Borsellino.