Anche quest’anno la campagna a favore del vaccino antinfluenzale, tema su cui vengono fatte enormi opere di sensibilizzazione e pubblicitarie nel periodo autunnale, si è fatta sentire in maniera incalzante.
A differenza degli altri anni però, questa volta però, si sta aprendo un varco nelle posizioni assunte da sempre come assolute verità: i vaccini antinfluenzali non sono del tutto sicuri e nemmeno così necessari come vogliono farci credere.
Ottobre, infatti, ha visto il blocco di 2,5 milioni di dosi vaccinali prodotte dalla Crucell per una contaminazione batterica e successivamante il blocco di 3 milioni di dosi di vaccini antinfluenzali di Novartis di cui 500.000 già distribuiti e i restanti già prodotti e pronti all’uso.
I rappresentanti della Novartis che hanno dichiarato di avere già consegnato la documentazione sulla sicurezza e l’efficacia dei propri vaccini. Diversa, però, la versione del Ministero della Sanità che afferma che invece l’azienda sapeva dallo scorso luglio delle anomalie contestate.
Facili allarmismi sono scattati ovunque, legati anche ai ridondanti messaggi dei media che insistono sulla pericolosità dell’influenza, che potrebbe mietere molte vittime, se non trattate con le dovute somministrazionvaccinali preventive.
Non viene fatta, però, parallelamente nessuna campagna di informazione su come uno stile di vita sano con scelte alimentari corrette possa proteggere sia adulti che bambini dall’influenza, grazie al rinforzamento del sistema immunitario. Inoltre la differenza di malati tra chi si è vaccinato chi no, non è sufficientemente rilevante da giustificare una campagna pubblicitaria di tale portata.
Una visione chiara e completa di cosa si celi dietro l’ennesimo business commerciale delle industrie farmaceutiche, bel lontano dal definirsi scienza, la da l’immunologo Attilio Speciani, nell’articolo intitolato “Chi tace i possibili danni da vaccinazione antinfluenzale ha la coscienza sporca. E inganna chi ama”.
