Ma da un po’ di tempo a questa parte, un altro attore è sorto all’orizzonte, che sostiene le stesse cose, e confonde le idee alle persone: si tratta di VeganOK, un circuito pubblicitario che offre una “AUTOcertificazione a pagamento” alle aziende i cui siti e prodotti verranno pubblicizzati sul sito VeganOK – che fa parte del network di Promiseland, VeganBlog, VeganExpo, ecc.
VeganOK è una iniziativa commerciale, è importante notare che le iniziative del network di Promiseland sono commerciali, a scopo di lucro, gestite da un’azienda, NON sono attività non profit gestite da associazioni e volontari. Non che questo sia un problema, non c’è nulla di male in una iniziativa commerciale, di per sè, ma teniamolo presente, non si tratta di iniziative animaliste e vegan di volontariato.
Riguardo ai test su animali, VeganOK NON assicura in alcun modo l’adesione allo Standard cruelty free, ma afferma solo che il produttore di cosmetici “non ha commissionato” test su animali per prodotto finito e ingredienti, vale a dire che afferma l’ovvio.
Il problema è che chiamandosi il marchio “VeganOK” si è portati a pensare che il prodotto sia vegan, quindi “senza crudeltà” anche per quanto riguarda i test su animali. Invece no, ed è importante saperlo per scegliere quali marche di cosmetici comprare, se si vuole evitare di incrementare la vivisezione.
Gli ingredienti animali
Un altro aspetto per giudicare se un prodotto è “senza crudeltà sugli animali” è la presenza o meno di ingredienti di origine animale al suo interno (ad es. sego, latte e derivati, uova, prodotti delle api, collagene, placenta, seta, ecc.), perché, se vi sono ingredienti animali, significa che degli animali sono stati uccisi per produrli, qualsiasi essi siano. Il discorso fatto finora era relativo al cruelty-free dal punto di vista della sperimentazione animale, perché lo Standard Internazionale citato riguarda solo quello.
In aggiunta dunque all’essere cruelty-free dell’intera marca, quindi di tutti i prodotti di una data azienda, va considerato il problema della presenza o meno nei singoli prodotti di ingredienti di origine animale. Nell’elenco delle marche sul sito VIVO, siano essere certificate ICEA o provviste di autocertificazione gratuita, viene riportato (quando l’informazione è stata fornita dal produttore) se una data azienda non usa alcun ingrediente animale (ed è ovviamente questo il caso da preferire) o se ne vengono usati in alcuni prodotti, e quali. Se un’azienda è “in regola” dal punto di vista della vivisezione, ma TUTTI i suoi prodotti hanno ingredienti animali, non viene riportata nella lista. Se invece solo alcuni prodotti contengono ingredienti animali, si cerca di evidenziare quali sono e comunque si avverte l’utente che deve fare attenzione agli ingredienti del singolo prodotto.
Cosa fa in questo campo VeganOK? In teoria, il “bollino” VeganOK può essere apposto solo ai singoli prodotti che sono vegan, cioè senza ingredienti animali. Nella pratica, però, sappiamo che:
1. Il produttore spesso non mette il bollino sulla confezione, come non mette il coniglietto con le stelline che simboleggia il cruelty-free sulla sperimentazione animale. Quindi bisogna comunque esaminare tutti gli ingredienti.
2. Se si va a vedere sul sito del produttore, il bollino VeganOK di solito campeggia in home page o addirittura sull’header, e si vede quindi in tutte la pagine. Questo porta a pensare che tutti i prodotti siano vegan, cosa che non è vera.
3. Ci sono casi in cui la quasi totalità dei prodotti non è vegan, e solo qualcuno lo è (es. 25 prodotti non vegan, 1 vegan). Un malcapitato che visita il sito, vede in home page il bollino VeganOK e poi naviga il sito per comprare qualche prodotto, non può capire che nessuno di questi è vegan, a meno di non incappare nell’unico vegan, in cui c’è scritto “Certificato VeganOK” e rendersi conto che invece negli altri non c’era scritto…
Morale, bisogna comunque leggere gli ingredienti e il bollino VeganOK aiuta ben poco anche nello specifico campo degli ingredienti di origine animale, anzi, crea confusione anche in questo campo. Molto più utile sarebbe che il produttore scrivesse semplicemente “Non contiene ingredienti animali”, cosa che può sempre fare, senza bisogno di autocertificazioni-a-pagamento (perché se non fosse vero commetterebbe una frode, e chi glielo fa fare?).
Conclusione
Purtroppo la materia del cruelty-free è complessa, e servirebbe far maggiore chiarezza, anziché rendere la situazione ancora più confusa: in aggiunta alle dichiarazioni fumose e fuorvianti (ma legalmente e “tecnicamente” corrette) delle aziende, ora abbiamo una iniziativa, quella del circuito pubblicitario VeganOK, che crea ancora più confusione, perché, pur essendo le sue dichiarazioni, come quelle delle aziende “legalmente e tecnicamente corrette” di fatto portano le persone a scegliere marche che non sono cruelty free. Questo equivale a portare persone che vorrebbero acquistare prodotti cruelty free ad acquistare invece prodotti qualunque, la qual cosa di fatto nuoce alla lotta contro la vivisezione, e quindi agli animali.
Fonte: agireora.org, Marina Berati – 2 agosto 2011
4 replies on “È davvero ok “VeganOK”…?”
Se invece si va sul sito”vegan ok”dice che una certificazione,sicura da anni come il marchio ICEA,è superfluo per un prodotto”vegan ok”e ciò mi ha raddoppiato i dubbi che avevo prima.Grazie delle delucidazioni e condivido.
Logicamente ognuno porta acqua al suo mulino… ICEA é l’unica certificazione riconosciuta ufficialmente.
Ciao!! Per quanto riguarda le calzature, invece? Per esempio le Cajà Vegan hanno il certificato Vegan OK… Vanno bene o no? Hai info da darmi? Grazie!!
Infatti, poco tempo fa, ho visto al supermercato della bevanda di soia (già, non si può più chiamare “latte di soia”) della nota ditta Granarolo, quelli della Lola, col marchio VeganOK. Allora la domanda sorge spontanea: cosa c’entra la Granarolo con qualcosa di vegan? Ovviamente Proprio niente… Per cui, in quanto vegano, non mi sento assolutamente tutelato da questo bollino che certifica, o meglio auto certifica, non si sa cosa.
Attualmente l’unica arma che abbiamo e quella di imparare a conoscere le aziende le cui produzioni sono di prodotti totalmente vegani e cruelty free.