Ho conosciuto Alessandro Vettorato, tramite il social network Facebook, con il nome di Analfabeta Vegano Certificato, un po’ di tempo fa. Io lo considero un alieno venuto dal pianeta Libertà, un ragazzo che nella vita fa il maestro alla scuola elementare, e che in ogni momento della sua giornata dà voce agli animali, lottando contro ogni sfruttamento, ogni abuso nei confronti degli animali. Ha scritto tre libri, e l’ultimo “Non è una gabbia vuota, è un animale libero”, il cui ricavato andrà agli animali bisognosi, ha rapito completamente le mie serate di qualche mese fa.
Poesie, urla contro la vivisezione, gli allevamenti di massa, contro chi indossa pellicce, chi mangia carne, e non solo, l’autore, ci sottolinea ad ogni pagina un aforisma di personaggi noti che hanno affrontato il tema degli animali, e annota come su un diario numerosi link utili all’informazione veg, visibili in rete.
Un libro originale, forte come un tuono, che fa capire al lettore che la poesia è davvero l’arma migliore per potersi presentare come voce di chi non ha voce.
Ho posto allora, ad Alessandro qualche domanda, sicura che le sue parole possano servire a qualcun altro.
Cosa ti ha spinto a scrivere parole così efficaci e toccanti, così vere da far pensare?
Ho scritto questo libro spinto dalla necessità di dare voci agli animali, di dar loro parole e di farlo attraverso un mezzo ancora troppo spesso poco utilizzato, ma che io sono convinto sia efficacissimo. Quello dell’Arte: poiché l’Arte è un linguaggio universale, che sa toccare diverse sfere cerebrali, emotive mi auspico che, nel tempo, sempre più persone utilizzino il loro talento per dare voce agli animali. La mia vita autentica è cominciata quando sono diventato vegano. Sono stato anni vegetariano, mi rosolavo nell’ignoranza pura e semplice. Qualche anno fa non esistevano così tanti vegani. Se ne avessi conosciuti un paio, almeno, sarei divenuto vegan molto prima.
Nel tuo libro si respirano i sentimenti, le parole, e in particolar modo mi hanno colpito le parole Vento e Libertà, per la loro presenza aleggiante, ma onnipresente, che valore hanno nella tua vita e in quella dei tuoi amici a 4 zampe?
Libertà.
Libertà per ogni animale.
Quella gabbia che non dovrebbe avere alcun significato di prigionia.
Questo è il motivo per cui tanti animali, sulla copertina, si aggirano senza timore al di sotto di questo strumento di tortura ed umiliazione. Perché il mio sogno è quello di veder scomparire ogni gabbia!
Oltre a scrivere qual è il tuo impegno per gli animali?
Oltre a scrivere, partecipo in maniera quasi quotidiana su Facebook alla condivisione di appelli, alle raccolte alimentari per animali, in maniera più concreta dando soldi per aiutare casi disperati, a manifestazioni e presidi contro ogni sfruttamento animale, dalle pellicce alla vivisezione, dai circhi alla caccia. Gli animali si aiutano soprattutto con gesti concreti!
Cosa vuol dire essere attivisti oggi?
Essere attivisti al giorno d’oggi significa informarsi ed informare. Mettere più persone possibile a conoscenza di ciò che avviene davvero in questo mondo nazista e torturatore nei confronti di miliardi e miliardi e miliardi e miliardi di innocenti. Di vittime senza nome.
Per abbattere la carneficina del capitalismo, (sperimentazione, vivisezione, uccisione di animali per cibo, allevamenti di massa), bisogna informare la gente, dare notizie, divulgare il messaggio Go vegan. È molto interessante, il fatto che ad ogni poesia hai aggiunto un link, hai donato un’informazione. Pensi che la divulgazione sia un messaggio più forte di tanta pubblicità negativa e corrotta, che oggi entra nelle case delle persone molto più facilmente? Perché in televisione vengono trasmesse poche o nulle pubblicità sul rispetto degli animali?
Sono convinto che lo sprint maggiore grazie al quale l’animalista sia riuscito a prendere piede in questi ultimi anni sia stato il diffondere notizie e filmati attraverso i maggior canali, social network (Facebook in primis) o di condivisione (Youtube).
È vero che ancora troppe persone in televisione parlano dei diritti degli animali e sempre dietro a cose ben più futili, ma bisogna riconoscere che, sempre più velocemente, il mondo sta aprendo gli occhi.
Cinque anni fa non saremmo riusciti a far chiudere Green Hill così velocemente, cinque anni fa non vi erano filmati mandati in TV contro gli allevamenti intensivi o la vivisezione.
Fortunatamente il mondo sta cambiando.
Sfortunatamente ancora troppo lentamente e ci sono tanti, troppo interessi dietro le decine di miliardi di vittime che, ogni anno, il dio guadagno pretende.
Sono sicuro che il processo di cambiamento ormai avviato sarà inevitabile ed inesorabile.
Ed un giorno saranno i pochi specisti ad essere visti come dei pazzi!
Il tuo messaggio che invece vuoi lanciare a chi non è vegan?
GO VEGAN
Ringrazio “Analfabeta Vegano Certificato” per l’intervista e per la disponibilità, lasciandovi alle parole di una poesia dedicata alla sua gatta, tratta dal libro “Non è una gabbia vuota, è un animale libero”.
(Ciò che amo)
…
È ciò che amo e quando non
C’è mi manca, ma quando non
C’è mi manca, ma quando non
C’è o non vedo ciò che amo,
mi manca, mi manca ciò che amo,
che quando torno a casa, non
mi ha preparato la cena,
non ha passato la polvere sui mobili,
non ha pulito il bagno, ma sa sempre
come rapirmi il cuore, a ciò che amo
basta uno sguardo per rendermi
ossimoro o metafora, ed è meraviglioso
svegliarsi la mattina e trovar lì
ciò che amo, sarà un concetto semplice,
scontato e questa sarà una poesia
semplice, ma io amo ciò che amo
e anche adesso che sono a scuola
ed insegno e anche ora mi manchi,
coi tuoi occhi gialli
e il musetto furbo
e il pelo morbido
e le tue fusa rumorose,
anche ora mi manchi,
miciamia,
piccola nuvola di neve,
piccola ZoraideAurora