Il capriolo, la bambina, la fata: una fiaba vera.

Non serve vivere in una fiaba per parlare agli animali“.

Era una giornata tersa, il cielo lavanda dondolava un sole giallo limone e tutto intorno un’aria di zucchero filato animava il venticello estivo. Eravamo in visita ad un bellissimo parco faunistico in cui, pochi ma felici animaletti del bosco sono protetti e curati con garbo e professionalità da uno staff che per passione e dedizione rende paradisiaco quest’angolo di mondo e che natura…nemmeno da dove vengo io tanta cura viene data…

A piedi nudi nell’erba croccante di rugiada arrivammo alla radura dei caprioli, dolci, maestose e riservate bestiole dagli occhi tersi come il cristallo.

Il solo guardarle pareva uno sgarbo, così delicate da non volerle turbare nemmeno con la carezza di un pensiero.

Mi avvicinai lenta per non agitare il cucciolo che poco distante dal recinto brucava un po’ di edera. Buongustaio! Era lontano dal resto del gruppo.

Ma nel silenzio del momento ecco una utility car saettare lungo il sentiero: l’allegra famiglia corpulenta immanicata d’oro e ben poco garbo inchioda senza attenzione al bordo del vialetto. La figlioletta certamente ben munita di tutte le griffe e tecnologie del momento si avvicina al piccolo per scattargli una fotografia con flash direttamente nella cavità oculare..Paziente capriolo, non vuoi in nessun modo farti toccare, ti sposti solo un poco.. ma la insolente ragazzina non demorde con gridolini e gesti poco fini.

Mi accuccio, ormai prossima alla rete lungo il ramoscello d’edera che il piccolo stava brucando. A volte basta solo guardare..

Ma lui arriva. Mi raggiunge, quasi correndo, e sfiora le mie dita, posa il musetto e si strofina; mi chiede le foglioline più distanti..

La bambina con la famigliola se ne va, scocciata.

Io non parlo, non ho parole, perchè dovrei averne quando una delle bestiole più indifese del bosco mi dà tutto quello che ha?

“Non serve vivere nelle fiabe per parlare con gli animali, a loro non serve. Ma se un cucciolo, oggi, si allontana da un bambino..beh forse è meglio raccontare ancora quelle storie ai piccoli di umano prima di addormentarsi, la sera. Magari al posto di internet, dei videogames..”

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Marzia Fabiana Vico

Mi chiamo Marzia Fabiana Vico e sono una scrittrice ed illustratrice free lance. Vegana, assolutamente. Laureata in Psicologia nel 2007 presso l'Università degli Studi di Pavia, ho incontrato la magia nei miei viaggi, la terra ha un sapere mai detto che basta cogliere in un frammento per essere svelato...Vivo nella terra di mezzo con saltuari passaggi in quel di Pavia. Ho pubblicato con Perrone editore opere in raccolta: La Gola (2009), La Lussuria (2009), Tramonti di ruggine (2010). Con Poesiaèrivoluzione opere in raccolte: La Maschera (2011), La Libertà (2011). In arrivo nuove pubblicazioni... Quando non scrivo mi occupo di incantesimi, pozioni e incontri con creature di altre dimensioni...

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