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Dalla loro parte News Proteste e manifestazioni

Una manifestazione per dire “no” alla corsa dei tori.

Come tutti gli anni si celebrerà fra poco a Pamplona, in Spagna la famigerata corsa dei tori di San Fermin. Un percorso fra le strade della città sarà delimitato da transenne, all’interno delle quali un branco di tori dovrà scappare alle minacce dei fanatici partecipanti.

Quindici intensi minuti di terrore per gli animali, che scivolando su ortaggi e quant’altro, tentano di sfuggire al pericoloso Matador, colui che sferrerà loro il colpo mortale. Il passo successivo l’attacco della “puntilla”: con un piccolo pugnale, anche se l’animale è ancora agonizzante, viene estratto il suo midollo spinale, e la vittima viene infine  portata fuori dallo scenario tramortita.

Violenza e barbarie gratuite inculcate ormai da una cultura centenaria che, nonostante il dissenso della maggior parte dei cittadini spagnoli, trova ancora entusiasmo nel pubblico accorrente da tutto il mondo.

Contro la manifestazione e la sua popolarità la protesta di più di cento attivisti ieri a Pamplona. Corpi dipinti di rosso e marrone hanno dato forma in piazza Consistorial  alla sagoma di un toro agonizzante durante un’intera ora. Immagine suggestiva e d’impatto quella del flash mob di PETA, Persone per il Trattamento Etico degli Animali, e AnimaNaturalis “Non possiamo essere autorizzati a continuare l’organizzazione di eventi in cui torturare e uccidere animali innocenti per divertimento”, ha detto Aida Gascón, direttore AnimaNaturalis in Spagna. “Ogni giorno diminuisce il supporto popolare per le corride e la tauromachia e aumenta la consapevolezza riguardo le sofferenze degli animali. Le autorità a Pamplona hanno l’opportunità di fare la storia e seppellire nel passato queste tradizioni, mantenendo gli aspetti più civili e festosi nei loro Sanfermines. O al contrario, possono continuare a sprofondare nella vergogna di essere una delle culture più arretrate d’Europa “

Fonte: ecotv.it

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