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Tassa sugli animali: web infuriato e bufale in agguato.

Se gli italiani si sono ormai mestamente rassegnati a duri anni di privazioni per uscire dalla crisi finanziaria non sono disposti a stare a guardare se ad andarci di mezzo sono i loro amici a quattro zampe. La sola ipotesi di una tassa sugli animali domestici sta facendo letteralmente infuriare il web, proprietari di cani e gatti e amanti degli animali stanno bombardando i social network con messaggi rabbiosi.

Già prima della nomina di Monti era circolata la notizia, non confermata, che l’Agenzia delle Entrate avrebbe inserito come beni di lusso gli animali domestici, così come le spese per affrontare le cure mediche necessarie in caso di malattia.

Nonstante si parlasse solo ancora di un’ipotesi, il Presidente dell’Associazione Nazionale Medici Veterinari, Marco Meloni, ha denunciato il fatto, spiegando che gli animali da compagnia, più che un lusso, sono una vera e propria risorsa psicologica e sociale per i nuclei familiari che li ospitano.

Secondo Meloni, sulle spalle di chi possiede un animale domestico gravano già abbastanza tasse, dalla riduzione delle detrazioni sulle spese veterinarie per cani e gatti all’iva, che per spese di cibo e cure mediche sarebbe arrivata ai massimi livelli. “È l’ennesima allucinazione del fisco nazionale”, ha concluso Meloni nella sua intervista.

Ma se Meloni resta pacato nella sua diversa, non lo sono altrettando gli internauti di Twitter e Facebook che nelle ultime ore stanno “massacrando” a suon di post il governo Monti e la presunta nuova tassa. E proprio da Facebook, prima ancora di una comunicazione ufficiale, una catena per fermare questa tassa assurda.

Sempre oggi l’Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente), ha diffuso una nota che parla di “una nuova stangata per i possessori di animali domestici, in particolare cani e gatti.

“Si parla di un incremento di uno/due punti percentuali sull’Iva per le prestazioni veterinarie, e per gli alimenti per animali, mentre l’iva potrebbe aumentare fino a tre punti per quanto riguarda gli accessori e i cosiddetti ‘beni di lusso’ per gli animali, vale a dire cappottini e accessori griffati”.

Potrebbe anche essere ripristinata “una tassa comunale (o regionale) sul possesso dei cani che servirebbe a coprire le spese per le sterilizzazioni, visto che i fondi destinati dal governo alle regioni (circa 2 milioni di euro l’anno) potrebbero subire dei tagli cospicui per il prossimo triennio”, si legge ancora nel comunicato.

Roma – 24/11/2011 [1]


Sul web circola da qualche giorno a questa parte una notizia che, rimbalzando dai social network come Facebook e Twitter ai forum, sta letteralmente gettando nel panico, e soprattutto facendo indignare, gli animalisti di tutta Italia. Secondo la notizia, infatti, il neonato governo Monti sarebbe in procinto di istituire addirittura una “tassa sugli animali”, in quanto considerati beni di lusso.  Roba da far impallidire sua altezza imperiale lo Zar Pietro I di Russia con la sua leggendaria tassa sulle barbe, Insomma!

Chi ha in casa un amichetto a quattro zampe può però dormire sonni tranquilli, perchè l’antipatico balzello è solo l’ennesimo scherzetto (chiamiamolo così) che ogni tanto qualche navigante spiritsoso e un po’ annoiato, o forse semplicemente solo poco informato, tira fuori dal cilindro confidando nell’ingenuità e nella buona fede di qualcuno degli utenti che popolano la numerosa e variopinta comunità della rete (sono state addirittura organizzate petizioni contro la tassa che hanno già raccolto numerose adesioni).

La scorsa estate il precedente governo aveva, e questo è vero, ipotizzato di inserire tutte le spese veterinarie tra le voci non detraibili, ma l’idea era stata immediatamente accantonata e non se ne era più parlato. Scherzo? Svista? L’appello, lo scherzo, come vogliamo interpretarlo, può darsi prenda però le mosse, ed è l’ipotesi più probabile,  da un articolo del Corriere a firma di Danilo Mainardi, nel quale Marco Melosi, presidente dell’Associazione nazionale medici veterinari, segnalava amareggiato che “tra le sette categorie del nuovo redditometro sperimentale presentato all’Agenzia delle Entrate comparirebbero le spese veterinarie per gli animali una volta detti da compagnia e che oggi si preferisce chiamare d’ affezione”

Di qui a parlare di nuova tassa,  però, ce ne corre, così come ha immediatamente tenuto a  precisare anche lo stesso direttore dell’ Agenzia Dottor Attilio Beffera. Insomma, facciamo più attenzione a quel che leggiamo…

24/11/2011 [2]

Fonti dell’articolo: 

[1]: voceditalia.it

[2]: ilsitodimassacarrara.it


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