[Da veruccia.blogspot.com]
Forse non ritenete che sia così importante utilizzare cosmesi biologica ed ecologica, purché sia vegan.
Purtroppo, però, esistono molti prodotti che non sono testati sugli animali, non contengono loro derivati, sono dunque vegan, ma sono anche (più o meno) delle schifezze, dannose per l’ambiente e gli animali che ci vivono (oltre che per le persone che li utilizzano!), o perché sono scarsamente biodegradabili, o per l’origine degli ingredienti, non proprio ecologica (derivati del petrolio, per esempio).
Non mi sembra molto sensato essere contro la sofferenza e la morte degli animali e poi gettare letteralmente nello scarico (e dallo scarico in mari e fiumi) prodotti che uccidono la fauna e la flora acquatica.
A titolo illustrativo, faccio qualche nome: Coop, Cibe, l’Erbolario, Lush, Natyr sono tutte aziende presenti nel sito consumo consapevole in quanto cruelty free. Coop appartiene alla “grande distribuzione”, Cibe, Erbolario e Lush sono prodotti più o meno “da erboristeria”, Natyr è in vendita nelle botteghe del commercio equo e solidale… possibile che abbiano qualcosa in comune?
Proviamo a prendere in considerazione alcuni INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients), seguendo i criteri del biodizionario, e diamo un’occhiata.
- COOP
Docciaschiuma emolliente alla calendula
INCI: Aqua**, sodium laureth sulfate, lauryl glucoside**, disodium laureth sulfosuccinate, glycerin**, profumo, calendula officinalis**, laureth-2*, cocamidopropyl betaine*, sodium chloride**, disodium cocoyl glutamate*, glycol distereate, citric acid**, cetyl palmitate**, DMDM hydantoin*, laureth-4*, beheneth-10*, hydrogenated castor oil**, glyceril stearate**, magnesium nitrate*, methylchloroisothiazolinone*, magnesium chloride**, methylisothiazolinone*.
È un classicissimo detergente corpo, infarcito di sostanze sintetiche, con SLES (sodium laureth sulfate, tensioattivo piuttosto aggressivo per la pelle) al secondo posto. “Con estratto di calendula” è il classico specchietto per allodole: fa sembrare il prodotto naturale, ma se lo è, lo si deve alla scelta dei tensioattivi, non certo per la presenza di calendula…
Per il resto, il DMDM Hydantoin è un conservante che rilascia formaldeide (probabilmente cancerogena), mentre il methylisothiazolinone fa parte di una miscela, purtroppo molto usata, in cui è presente anche il “fratello” methylcloroisothiazolinone: è un potente allergizzante, contenuto inoltre in molti detersivi liquidi.
- CIBE LABORATORI
Balsamgel
INCI: Aqua**, carbomer*, propylene glycol*, polyquaternium-7*, triethanolamine*, rosmarinus off.**, urtica dioica**, thymus vulgaris**, aesculus hippocastanum**, hypericum perforatum**, malva sylvestris**, salvia off.**, betula alba**, helychrysum italicum**, hedera helix**, panax ginseng**, hydrolyzed vegetable protein**, acetyl cisteine, pyridoxine HCI (vit. B6)*, PEG-40 hydrogenated castor oil*, ethoxydiglycol, soluble collagen**, aroma, imidazolidinyl urea*, methylparaben*, propylparaben*, CI 42051*.
L’inci di questo prodotto, come quello di quasi tutti i gel per capelli, è un’opera d’arte alla rovescia: perverso.
Il carbomer è un gelificante a base petrolifera; è una resina sintetica, simile al plexiglass, non è biodegradabile in nessun modo, quindi finisce direttamente nella catena alimentare.
Il propylene glycol è un solvente a base petrolifera, più conosciuto come liquido antigelo per radiatori. Sembra che riesca ad esercitare la sua azione solvente anche sulla pelle (“solubilizza” i grassi fisiologici dell’epidermide).
Il polyquaternium-7 è un condizionante ittiotossico (dannoso quindi per la fauna acquatica); il triethanolamine rilascia nitrosammine (cancerogene e forse mutagene); il PEG-40 hydrogenated castor oil e l’ethoxydiglycol sono di derivazione petrolifera (PEG-40 hydrogenated castor oil è ricavato dall’olio di ricino, ma per ogni molecola di olio ce ne sono 40 di ossido di etilene, derivato petrolifero); il soluble collagen è collagene, di origine animale (allora perchè il prodotto è schedato come vegan?); l’imidazolidinyl urea rilascia formaldeide.
Niente male, vero?
- LUSH
Candy Candy
(Definito “Sapone per i bambini di oggi e di ieri, delizioso come la più golosa delle caramelle”)
INCI: Propylene Glycol*, Acqua (Aqua)**, Sapone di Cuore di Palma (Sodium palm kernelate)**, Sodium Stearate**, Profumo, Colore 77891**, Essenza Assoluta di Vaniglia (Vanilla planifolia)**, Glicerina Vegetale (Glycerine)**, Sale (Sodium chloride)**, EDTA*, Tetrasodium Etidronate*, Colore 18050*.
Beh, il sapone per bambini composto principalmente di antigelo per automobile (il propylene glycol di cui sopra) è semplicemente delizioso.
L’EDTA, inoltre, è un chelante: forma complessi con gli ioni metallici presenti nei cosmetici; “sequestra” dunque i metalli, ma così facendo li rende disponibili per essere disciolti in acqua. Quando i residui di cosmetici finiscono nelle acque, provocano un aumento dei metalli presenti in esse, con conseguente intossicazione della fauna marina.
- L’ERBOLARIO
Crema Viso Idratante all’Elicriso e all’Aloe
INCI: Aqua**, C12-20 Acid PEG-8 Ester*, Cetearyl Isononanoate*, Glycerin**, Propylene Glycol*, Glyceryl Stearate**, PEG-90 Stearate*, PEG-100 Stereate*, Helychrysum italicum**, Aloe ferox**, Olea europaea*, Oryzanol, PCA*, Glucose**, urea**, Glutamic Acid**, Lysine**, Glycerin**, Allantoin**, Lactic Acid**, Parfum – Dimethicone**, Imidazolidinyl Urea*, Amynomethyl Propanol*, Disodium EDTA*, Carbomer*, Phenoxyethanol, Methylparaben*, Ethylparaben, Propylparaben*, Butylparaben*, Tocopherol**, Lecithin**, Ascorbyl palmitate*, Citric Acid**, CI 19140*.
L’inci è a dir poco orribile, infarcito di PEG (derivati dal petrolio) e silicone. Inoltre, è pessimo il sistema conservante: Imidazolidinyl Urea (rilascia formaldeide, quindi è potenzialmente cancerogena), Aminomethyl Propanol, Disodium EDTA (come detto precedentemente, solubilizza i metalli pesanti, risultando dunque ittiotossico). Per il propylene glycol e il carbomer, vedi sopra.
- NATYR
Olio doccia detergente vaniglia e cannella
INCI: Isopropyl myristate, Oneocarpus bataua*, Bertholletia Excelsa*, MIPA-Laureth sulfate*, Laureth-4*, Cocamide DEA*, PEG-7 Glyceryl Cocoate*, Coceth-7*, PPG-1-PEG-9 Lauryl Glycol Ether*, PEG-40 Hydrogenated Castor Oil*, Glycerin**, Ocotea Quixos*, Camelia Sinensis*, Tocopheryl Acetate**, Parfum.
L’isopropyl myristate, ingrediente altamente comedogeno, è solubilizzato con tre tensioattivi della peggiore razza: MIPA laureth sulfate, cocamide DEA e PEG-40 hydrogenated castor oil (vedi sopra).
Tutti i PEG sono ingredienti di origine petrolifera, così come il Laureth-4 e il Coceth-7.
Una parola ancora sull’ingrediente “parfum“, più volte riportato. È la componente odorosa del prodotto, ottenuto dalla miscela di diverse materie prime (ne sono disponibili circa 6.000, alcune di origine naturale e altre di derivazione sintetica). La maggioranza di queste sono molecole di sintesi, mentre alcune, impossibili da ricostruire, sono sempre di origine naturale (ad esempio il muschio… estratto però da ghiandole di piccoli mammiferi!). Molte profumazioni sintetiche sono pericolose per l’uomo; causano una serie di problemi, dalle allergie a dermatiti o peggio.
Ogni anno l’IFRA (international fragrances association), una società costituita dai profumieri, si dà delle autoregolamentazioni mettendo al bando sostanze di cui sia stata dimostrata la pericolosità, o limitandone la percentuale d’impiego.
Per un elenco di profumi sconsigliabili, cliccate qui.
Interessante, no?
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Personalmente, alcune di queste marche cruelty free le ho depennate da tempo dalla mia personale lista (tra queste l’erbolario, lush – i peggiori ecofurbi presenti sul mercato! – e altri, come coop e natyr, appunto), e mi limito ad acquistare quelle 4 o 5 di cui mi fido, ad esempio Fitocose e Bjobj, che mi risparmiano la fatica di leggere scrupolosamente ogni INCI prima dell’acquisto.
Non serve uno sforzo immenso per usare prodotti verdi dall’inizio alla fine della loro “vita”: ci sono marche estremamente affidabili, dalle quali non dovete aspettarvi brutte sorprese; se intendete imparare a interpretare INCI e diciture varie, per orientarvi nelle insidie della cosmeci ecologica ed ecofurba, ho segnalato spesso i mezzi utili per farlo.
Basta cominciare, e vi accorgerete che scoprire di chi fidarsi, e soprattutto potersi fidare del proprio giudizio, è più facile di quello che sembri.
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Fonte primaria: veruccia.blogspot.com
Fonte dell’articolo copiato: saicosatispalmi.org
One reply on “Sai cosa ti spalmi? Cosmesi tra vegan e ecobio: attenti agli ingredienti!”
purtroppo queste marche sono difficili da trovare in giro e costano uno stipendio!!!