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No alla caccia

Nuove norme per la caccia in Lombardia.

Cambiano le norme sulla caccia in Lombardia. Il Consiglio regionale ha approvato un provvedimento (relatore Mauro Parolini, Pdl) che introduce alcune modifiche alla legge regionale che disciplina l’attività venatoria. La prima novità riguarda gli ambiti territoriali di caccia e i comprensori alpini, permettendo ai cacciatori di esercitare l’attività venatoria anche in un ambito al di fuori di quello di residenza.

Tra le altre novità del provvedimento, c’è anche l’equiparazione delle strade agrosilvopastorali con quelle poderali e interpoderali: sarà quindi possibile, secondo quanto spiegato dal relatore del testo, praticare la caccia anche a distanza inferiore a 50 metri dalle strade classificate come agrosilvopastorali, nonché sparare nella loro direzione con fucile a canna liscia anche a distanza inferiore ai 150 metri.

Stralciata, invece, la parte del testo che consentiva ai cacciatori di effettuare trasferimenti con armi scariche fuori dai centri abitati nei giorni di caccia. Accolti, poi, due emendamenti di Roberto Pedretti (Lega) con i quali si estende la validità dell’autorizzazione per la caccia da appostamento fisso a 10 anni (oggi erano 3) e si autorizzano centri di recupero per la fauna selvatica gestiti anche da enti e associazioni agricole e venatorie riconosciute.

Il progetto di legge è stato approvato con 43 voti favorevoli e 24 contrari: hanno bocciato il provvedimento Idv, Sinistra Ecologia e Libertà e numerosi esponenti del Pd.

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