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Hack: «La scuola porti i bambini a capire da dove arrivano gli hamburger»

Si è svolta lo scorso 2 luglio  a Milano la terza giornata di approfondimento de «La coscienza degli animali».
Sono oltre 130.000 coloro che, attraverso il sito www.lacoscienzadeglianimali.it, si sono iscritti al movimento, e tante le personalità del mondo della cultura nazionale che si sono fatte garanti del messaggio promosso dal manifesto, molte delle quali erano presenti, dal vivo e in video, al terzo incontro: l’astrofisica Margherita Hack, il regista Franco Zeffirelli, i giornalisti Vittorio Feltri e Maurizio Costanzo, le scrittrici Dacia Maraini e Susanna Tamaro, il teologo Luigi Lorenzetti, l’avvocato Antoine Goetschel e l’imprenditore Franco Bergamaschi.
Circhi, allevamenti intensivi, macelli e scelta di un’alimentazione vegetariana gli argomenti dibattuti: «Noi vogliamo che da questa terza giornata esca un messaggio importante – ha spiegato il ministro Brambilla: – il fatto che una mucca, un maiale, una gallina o una tigre e un elefante devono essere tutelati e rispettati proprio come il cane e il gatto di casa, perché gli animali nascono uguali davanti alla vita ed è la vita il loro primo diritto. Per questa ragione essi non devono essere uccisi per finire sulla nostra tavola o per vestirci di macabre pellicce, e non devono essere sfruttati o maltrattati per divertire il pubblico nei circhi o nelle tante feste popolari che ancora non hanno adeguato le proprie tradizioni ad un mutato sentimento di amore e rispetto per gli animali e per i loro diritti che si é affermato nel nostro Paese».
Sul tema dell’alimentazione vegetariana, particolarmente approfondito l’intervento del professor Veronesi: «Io sono vegetariano praticamente da sempre, per tre ragioni – ha raccontato l’oncologo. – La prima è di carattere etico, la più importante, naturalmente; secondo, però importante, è per il suo aspetto, questo “vegetarianesimo”, favorevole nel mondo dell’ambiente e della società. E il terzo, per ragioni salutistiche. Ecco, comincerei da quest’ultimo punto per sfatare qualche cattiva concezione, perché la carne non fa bene alla nostra salute, questo è dimostrato – ha specificato il professore. – Dove non si consuma carne, non c’è cancro dell’intestino».
Durante l’incontro è stato quindi mostrato un video-documentario, girato all’interno di allevamenti intensivi e macelli, che ha scosso non poco i presenti: «Immagini come queste ci dimostrano come, troppe volte, l’uomo sia veramente l’animale più crudele» ha commentato la Brambilla.
Alle parole del ministro ha fatto eco l’invito dell’astrofisica Margherita Hack: «La scuola porti i bambini a vedere, a sentire le urla strazianti dei vitellini o dei maialini, a verificare come un pollo cresce in gabbie in cui lo spazio in cui muoversi è pari a due terzi di un foglio A4, a capire da dove arrivano quelle fettine o quegli hamburger che poi si comprano al supermercato».

Ecco, dal sito del movimento, le parole della Hack:

Io sono vegetariana fin dalla nascita, quindi non ho alcun merito in questa scelta, però direi che sono l’evidente prova che si possa crescere anche senza le proteine animali, infatti ho fatto atletica, ho vinto due campionati universitari, sono stata terza a due campionati assoluti,a 80 anni ho fatto la Trieste-Grado in bicicletta e ritorno, e sono 100 chilometri, quindi si può vivere benissimo senza la carne e io credo che si dovrebbero portare i ragazzi, i bambini delle scuole elementari con le loro famiglie, a visitare gli allevamenti intensivi, a visitare i macelli, forse questo sarebbe il mezzo più efficace per prendere in orrore la carne.
Noi ci domandiamo se gli animali hanno una coscienza, ma io mi domanderei: noi abbiamo una coscienza quando sopportiamo le atrocità, le atrocità di questi lager che sono gli allevamenti intensivi, dei macelli che una volta erano in città, ora li hanno portati ben lontani dalle città… che non si veda…
I bambini conoscono la carne solo sottoforma di quei begli involtini nel cellophane che si trovano al supermarket… non hanno idea delle sofferenze atroci di cui bene ha parlato il ministro Brambilla, sono cose atroci, inimmaginabili e noi siamo animali, noi siamo animali come loro, noi facciamo parte della specie dei primati, immaginiamoci uno dei nostri bambini appena nato tolto alla madre, chiuso in una gabbia, legato, rimpinzato di mangiare perché cresca in fretta, perché ingrassi in fretta, è questo quello che succede ai vitelli, quello che succede ai maialini.
Sono cose atroci e d’altra parte il nostro pianeta risente di questa atrocità, perché è noto che gli allevamenti intensivi sono una delle cause maggiori dell’inquinamento del pianeta, oltre al consumo delle risorse, risorse che il 20% dell’umanità, quella ricca, quella del primo mondo, consuma per l’80%.
Quindi anche dal punto di vista della fratellanza con gli altri esseri come noi, di animali che ci consideriamo diversi dagli altri animali, anche da questo punto di vista noi sperperiamo un bene che è di tutti.
Con la pesca a strascico si distruggono quintali e quintali di pesce che si butta via per utilizzare qualche chilo di pesce pregiato… fra qualche anno si prevede che i nostri mari, i nostri oceani saranno vuoti e questa sarà la giusta punizione che ci meritiamo.
Eppure noi siamo animali come tutti gli altri, siamo più forti perché abbiamo un cervello più sviluppato e il computer dell’ultima generazione, ma proprio per questo, perché abbiamo un cervello più sviluppato, dovremmo sentire il dovere di rispettare tutte queste creature così simili a noi e che hanno bisogno della nostra fratellanza.
Noi sappiamo che siamo tutti fratelli e lo sappiamo non solo dalla teoria darwiniana dell’evoluzione, per cui dall’essere monocellulare siamo arrivati fino a noi, ma si può risalire molto, molto più indietro, perché sappiamo anche che noi siamo tutti stati generati da quella zuppa di particelle elementari che è quello che si chiama l’inizio dell’universo, il big bang.
Non sappiamo se sia effettivamente l’inizio, ma è quello che noi possiamo osservare da questa zuppa di particelle elementari, queste hanno avuto la proprietà di formare le stelle, le stelle nel loro interno hanno formato tutti quegli elementi, dall’idrogeno all’uranio, che sono necessari per costruire i pianeti, per costruire gli esseri viventi.
Per cui noi, non solo dovremmo renderci conto che siamo tutti fatti della stessa pasta sulla terra, ma addirittura nell’universo, noi tutti discendiamo dalla stessa origine e quindi a maggior ragione dovremmo sentire questo rispetto per tutti gli esseri viventi. Noi osserviamo oggi e lo vediamo facilmente, l’inquinamento, la desolazione a cui si sta avviando il nostro pianeta, già lo scriveva Pasolini 20 o 30 anni fa, non ci sono più le lucciole e infatti le lucciole non ci sono più… Quando ero bambina, d’estate, mi sembrava di camminare in mezzo alla via lattea, oggi le lucciole sono una rarità, ne vedi forse qualcuna in un bosco.
Le rondini, le rondini sono enormemente diminuite, le farfalle, nel giardino mio, quest’estate non ho visto una farfalla, non una, e questo è proprio la prova evidente della distruzione a cui stiamo portando il nostro pianeta proprio per la mancanza di rispetto che abbiamo verso tutti gli animali.
Quindi io credo che dovremmo veramente dare inizio ad una nuova era e forse più efficace dell’etica è la salute, forse la gente, la gran massa della gente, è più sensibile ai problemi che può suscitare la carne, un’alimentazione da parte di quelli che sono cadaveri, cadaveri di animali che hanno vissuto in condizioni completamente innaturali, alimentati in maniera completamente innaturale, riempiti di antibiotici, mangiare quella carne non può altro che far male, certo non è un’alimentazione sana e io credo che una diffusione a larga scala di questa idea che la carne fa male, la carne è un veleno, forse sarebbe più efficace dell’etica.
Purtroppo io conosco tanti che son diventati vegetariani per ragioni etiche, ma che dopo qualche mese non ce la fanno più e ritornano a mangiare carne. Quindi forse più che l’etica conta la propria salute, perché siamo animali egoisti. Io credo che dovremmo ricordarci soprattutto dell’ingiustizia a cui sono sottoposti questi animali, delle atrocità che non vogliamo vedere… I macelli sono lontani, gli allevamenti intensivi sono lontani, non vogliamo sapere, come del resto i tedeschi non volevano sapere dell’esistenza dei lager in cui si massacravano gli ebrei.
Così facciamo noi e quindi oggi dovremmo sapere che dovrebbe essere una materia di insegnamento la visita ai macelli, la visita agli allevamenti intensivi, guardate come vengono allevati quegli animali che poi vi mangiate… vedete solo una bella fettina appetitosa che poi non so quanto appetitosa, io non ho idea perché la carne non l’ho mai mangiata, ma faccio il paragone con la frutta di oggi con quella di una volta, con la frutta di oggi che non ha nessun sapore rispetto a quella maturata sugli alberi, in diversa scala qualcosa di simile deve succedere anche con la carne, quindi…
Ricordo poi anch’io, prima il ministro Brambilla raccontava dei maialini… io mi ricordo quando per andare a lezione di fisica a Firenze passavo davanti al podere di un contadino e spessissimo c’era un camion che veniva a prendere decine di maialini e mi ricordo ancora le urla strazianti di questi maialini, una cosa che mi è entrata nelle orecchie e che non mi leverò mai più.
Come ricordo a casa mia a 200 metri, vivevamo alla periferia, c’era ancora un podere, un podere in cui ad ottobre si macellava il maiale, dalla mia terrazza non potevo vedere i dettagli, vedevo la gente che si affollava sull’aia e sentivo le urla, le urla strazianti di questo animale, ammazzato in una maniera così barbara, squartato, messo in croce come un Gesù Cristo, legato con le zampe, e squartato dell’alto al basso quando si poteva uccidere in una maniera molto più rapida, molto più indolore, che almeno questo… se ancora non si riesce a debellare questa voglia di mangiare la carne, che almeno questi animali si facciano vivere secondo natura fino a che non è giunto il momento di macellarli e che si macellino nella maniera più rapida e indolore possibile, almeno questo si può fare e questo lo si potrebbe fare.
Come si dovrebbero pure abolire, come già si diceva, tutte le barbarie che si fanno per divertimento, le barbarie dei circhi, le barbarie dei giochi tradizionali, i vari palii, le cose atroci che succedono… Penso alla Spagna perché per molti anni c’è stata una campagna per fermare una barbara tradizione di Pasqua per cui si buttava un asino vivo dalla cima di un campanile per il divertimento della folla, penso alle corride che sono uno spettacolo atroce! Perché si deve fare tutto questo, perché? Per il nostro divertimento di animali con un cervello un po’ più potente di tutti gli altri, questa è una profonda ingiustizia.
Proprio perché il nostro cervello è più potente ci dovremmo rendere conto delle barbarie che si fanno, si dovrebbe proprio per questa ragione evitare, evitare ogni possibile sofferenza.
Oggi gli animali degli allevamenti intensivi non sono più animali, sono macchine da carne, nati morti per produrre carne. E io mi meraviglio a volte, quando fra i tanti grandi, come Leonardo da Vinci, che lottavano a favore del vegetarianesimo, ci siamo stati altri grandi personaggi, pensa a Cartesio che certo non era un imbecille, il quale credeva o diceva che gli animali sono macchine, macchine incapaci di dolore… Ma aveva mai guardato un cane o un gatto negli occhi? Ecco mi domando quale era la coscienza di Cartesio.
Fonte parziale: gazzettadiparma.it

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