Ed ho voluto subito parlare con lui di questo grandissimo problema che riguarda un po’ tutti ma soprattutto le regioni del sud Italia, sperando che presto qualcosa cambi grazie a comuni cittadini che hanno un’immensità di amore da condividere.
Quando è nata la tua passione per i gatti?
È nata grazie ad Ariel, la mia gatta, cinque anni e mezzo fa, all’epoca ero un grande amante dei cani, stavo andando in tabaccheria, e dopo aver comprato le sigarette, vedo sul bancone del negozio, una cucciola, tutta pelo e fusa, è stato un colpo di fulmine, e allora ho detto alla proprietaria della tabaccheria, che mi ero innamorato della gattina e se potevo portarla a casa. Ha acconsentito, ed eccomi diventato “gattaro”. Ma sin da bambino ho avuto sempre l’amore per gli animali, portavo a casa rane, pulcini, anatre, un po’ come san Francesco.
Come è la situazione randagismo nella tua città, Barletta?
Per quanto riguarda i cani a Barletta non c’è più randagismo, branchi di cani non se ne vedono più eccetto in alcune zone vicino le campagne, il canile sanitario funziona molto bene. Invece, il randagismo dei gatti ancora è evidente, per questo io ho fatto esposti, denunciato i vigili, la procura, il sindaco, solo contro tutti, iniziando la mia battaglia per la tutela dei gatti di Barletta, contro ogni discriminazione. Le persone hanno cominciato a scrivermi, a chiedere informazioni, a collaborare con me.
È difficile prestare soccorso, curare e sterilizzare un gatto randagio?
Da Luglio 2015 ad oggi, siamo a buon punto, non abbiamo una struttura definibile “gattile”, ma in compenso, dopo le denunce alle autorità, poiché i gatti randagi sono di proprietà del sindaco di Barletta, ho ottenuto l’assistenza h 24, che permette le cure mediche dei gatti, il soccorso e la sterilizzazione, anche se per il momento possono sterilizzare un gatto a settimana. Prima delle denunce, per sterilizzare o curare un gatto randagio dovevi essere iscritto per forza ad un’associazione; oggi invece, i comuni cittadini, sono in stretto contatto con il comune, svolgendo un’utilità sociale. Abbiamo fatto il censimento delle colonie feline, abbiamo creato un modulo in carta da distribuire ai collaboratori di colonia felina, per la cura e la sterilizzazione e soprattutto per dare un’identità al gatto. Quindi anche se non si fa parte di una associazione, con il modulo, un cittadino privato, registrando il gatto randagio all’Asl e all’Ufficio Ambiente di Barletta, sotto la propria dichiarazione di responsabilità, e dopo un sopralluogo della colonia, può ricevere le cure per l’animale, cosa che prima era a carico del cittadino sensibile.
A Barletta non esiste un gattile, ogni città dovrebbe essere in grado di tutelare e proteggere gli animali, quale è il tuo obbiettivo da realizzare nella tua città per offrire ai gatti randagi protezione e dignità?
Arginare il dilagante fenomeno del randagismo che spesso viene debellato con gli avvelenamenti. All’inizio della mia battaglia, chiedevo un gattile, inteso non come spazio di gabbie strette, ma un’ ampia aria, con spazi verdi dove i gatti possono stare lontani dalle macchine, dai pericoli. La città non è a prova di gatto. Mi piacerebbe un gattile inteso in questa maniera.
La condivisione di appelli di adozioni sui social network può aiutare a far trovare una casa ai gatti?
Tantissimo, internet aiuta molto, Facebook è molto utile per gli appelli e le adozioni, è un passaparola.
Quando i gatti ti vedono per strada è vero che ti seguono?
Sì, è vero, un giorno stavo andando in pizzeria, ma prima avevo portato da mangiare ai gatti della colonia, me ne sono andato, ed una ragazza nei pressi della pizzeria esclama “guarda che belli, ti seguono ”- indicando la banda dei 4 gatti, mi sono accorto che mi avevano seguito, ed ho dovuto riaccompagnarli a casa loro. Mi seguono sempre, forse per riconoscenza e perché sono il loro tutore.
Grazie Ciccio, spero che i tuoi sogni si realizzino presto.
“Sogni d’oro amanti degli animali….stringeteli al petto come se fossero figli.”
Ciccio Calabrese
Per seguire i Felini di Barletta e Ciccio Calabrese