La vicenda di Green Hill ha scaldato molti animi, ma anche suscitato alcune polemiche inerenti al fatto che tantissimi cani soffrono rinchiusi nei canili, e le condizioni in cui vivono sono tutt’altro che rosee (poi spero ci sia sempre qualche eccezione), ma le loro esistenze non muovono gli animi alla stregua dei pelosetti di Green Hill.
Come mai?
Alcune ipotesi affermano che quando ci sono di mezzo i mass media le circostanze assumono sfumature differenti e che i cani di Green Hill riscuotono tante attenzioni anche perchè sono cani “di razza”.
Non voglio pensare tutto ciò, anche perchè credo che già scegliere di accudire un amico a 4 zampe sia un impegno da prendere con la massima consapevolezza, se poi si tratta di cani che hanno vissuto situazioni particolari ci vorrà la massima cautela.
Quindi credo che queste persone siano in buona fede, anche perchè non mi piace giudicare a priori, ma è importante sottolineare che non esistono solo i cani di Green Hill e neanche solo cani di razza.
I canili spopolano di simpatici e dolci meticci che attendono una casa e braccia amorevoli, perchè quindi prediligere una “razza” piuttosto che un’altra?
Sarebbe bello, se veramente si cerca un cane, recarsi in un canile e stare, trascorrere del tempo in ascolto, ci sarà sicuramente un pelosetto verso il quale sentiremo un feeling particolare o potrà accadere che sarà lui stesso a farsi “notare”.
Le emozioni parlano più di un pedigree.