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Cani anziani fuori dai canili con la pet-teraphy.

È stato presentato questa mattina in Campidoglio il progetto ”Umberto D.”, promosso da Roma Capitale e dall’Associazione ”Con Fido nel Cuore”, per la rieducazione e l’inserimento di cani non piu’ giovani in case di cura di Roma e provincia e residenze per anziani. Con l’ausilio di educatori, comportamentisti e veterinari, gli animali verranno impiegati in attivita’ di ”pet therapy” rivolte agli anziani. Il progetto interessa in via sperimentale 10 cani che erano in carico presso strutture dell’Amministrazione capitolina. Testimonial dell’iniziativa l’attrice Loredana Cannata.

”Si tratta di un bel progetto, concreto, di estrema passione che verra’ confermato anche l’anno prossimo – spiega l’assessore all’Ambiente, con delega alla tutela degli animali, Marco Visconti – .E’ facile immaginare quanto lavoro e quante difficolta’ ci siano per realizzare un’iniziativa del genere su una tematica cosi’ importante e delicata”.

”La presenza di un animale nelle strutture puo’ apportare numerosi benefici e vantaggi ai pazienti – sottolinea il presidente della Commissione Ambiente e diritti degli animali Andrea De Priamo – . Il progetto ha una forte valenza sociale e permette a cani con scarse possibilita’ di adozione di trovare una nuova casa. Questa amministrazione sta mettendo in campo tante iniziative importanti nel settore del benessere degli animali”.

Nel dettaglio, sono tre le fasi del progetto ”Umberto D” (nome ispirato dal celebre film del 1952 di Vittorio De Sica, in cui il cane Flaik salva dal suicidio il protagonista Umberto). La prima consiste nell’individuazione sia delle strutture di accoglienza, sia dei cani anziani adatti a diventare co-terapeuti, sulla base di requisiti comportamentali. Nella seconda fase l’animale viene ospitato a casa del ”Pet Operator”, il quale si occupa della sua custodia e formazione fin quando non e’ pronto per l’adozione definitiva nella casa di riposo. Durante questo periodo il personale della struttura ospitante viene adeguatamente formato per essere in grado di gestire il cane. Nella terza fase, il cane viene inserito all’interno della casa di riposo, attrezzata adeguatamente per ricevere e accogliere al meglio l’animale. Da questo momento in poi, il ”Pet Operator” svolge controlli periodici per verificare le condizioni del cane adottato, accertando il suo stato di integrazione e le sue condizioni sanitarie.

Fonte: ASCA – Roma, 18 ottobre 2011


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