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Cruelty free Dalla loro parte

[Amo gli animali. Cosa mangio?] La storia di Cross.

Ciao, io sono Cross, un’ape operaia.

Sono nata in un’arnia, una piccola cassetta di legno dove vivo insieme a tutta la mia grandissima famiglia.

Il mio padrone è un uomo, è enorme, e ogni volta che lo vedo, ho paura.

Ognuno di noi ha un lettino piccolo piccolo e scomodo, in cui riesco ad entrare a malapena.

Il materiale non è poi così resistente, si tratta di cera fatta da me e i miei famigliari.

Quando ero giovane e debole, restavo all’interno dell’arnia a fare le pulizie e la baby-sitter alle api più piccole, ma il mio sogno era quello di fare l’ape esploratrice e magari guidare il mio sciame verso nuovi orizzonti.

La mia vita dura 5 o 6 settimane a causa del duro lavoro che sono costretta a svolgere, altrimenti potrei vivere fino a 6 mesi.

Ogni mattina mi alzo presto e vado in cerca di fiori per raccogliere nettare e polline ma avvolte alcuni di noi non tornano a casa per essere stati sul fiore sbagliato, dove gli uomini hanno messo un pesticida killer; tra loro c’era la mia cuginetta preferita, Porter.

Sono contenta di lavorare, oltre alle case di cera produco anche il dolcissimo miele di cui ci nutriamo, ma spesso il nostro padrone viene da noi vestito da astronauta, ci intontisce con il fumo e ci ruba parte della cera e tutto il miele, così dobbiamo lavorare di più per recuperare.

La mia mamma, l’ape regina, è buona, ma purtroppo non sa cosa succede nell’alveare, altrimenti sono sicura che cercherebbe un posto migliore per le sue figlie e nipotine.

Credo che se riuscissi a parlare con la mamma, potrei convincerla ad andarcene da questo brutto posto, ma prima dovrei trovarne uno nuovo. Oggi, con la scusa di uscire a cercare il nettare, ho cercato dove poter costruire una nuova casa, lontana dagli uomini, e ho trovato un campo enorme, pieno di fiori colorati; sono salita su quello più bello, ne ho sentito il profumo, dopodichè mi sono apprestata ad assaggiarne il nettare.

La mia testa ha iniziato a girare, vedevo tutto annebbiato, non riuscivo più a volare.

Mi sono ritrovata per terra e guardandomi intorno ho visto molti miei amici in fin di vita… ero finita in un campo trattato con i pesticidi killer. Sognai il mio alveare, guidato da me, che raggiungeva un posto bellissimo, prima di esalare l’ultimo ronzio.

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Le informazioni relative alla vita delle api sono state prese da: “L’ape Anna – storia di un’ape operaia” inserto della rivista mensile “Vita in campagna”.

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