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Dalla loro parte No alla vivisezione

Adottare da Green Hill o adottare dai canili?

Leggo un post su facebook, copiato di stato in stato dai miei amici. Parla della questione Green Hill e dei suoi cuccioli ormai in lista per gli affidi. Eccolo:

Attualmente ci sono 15.000 richieste di adozione dei Beagle di Green Hill, ma i cani in adozione sono più o meno 2500.
Quindi, cca 12.500 persone non potranno prendere in affido nessuno di questi ultimi. Se queste 12.500 persone adotteranno un randagio dal canile, potranno offrire una casa e una famiglia ad una creatura altrettanto sfortunata. Anche loro hanno il diritto di ricevere amore e cure adeguate, esattamente come i Beagle dell’allevamento Green Hill.

Dunque penso: che differenza c’è fra un cucciolo che proviene da un allevamento “speciale” come Green Hill e un cucciolo che proviene da un canile? Probabilmente un cane “semplice” da canile non ha avuto una vita facile: maltrattamento o abbandono sono due delle ipotesi più frequenti, ma molto raramente avrà dovuto patire una vita intera dentro ad una gabbia asettica, senza mai poter respirare aria fresca o vedere sorgere e tramontare il sole, conoscere la pioggia e il vento fra il pelo…

Dunque perché questo “boom” di richieste per avere in affido cani così particolari, bisognosi senz’altro di percorsi di rieducazione e di socializzazione, tormentati da paure e fobie? Inizialmente ho pensato che volevano i cani di Green Hill per farsi “belli”, per portare a spasso il cane salvato da tante lotte e manifestazioni, il cane di cui hanno parlato anche in tv…

Ma poi, sulla fanpage di Elodie, principessa gatta leggo:

E mi viene da piangere, lacrime buone, lacrime belle per questi cuccioli che finalmente avranno una “casa”. Non sopporto le polemiche di questi giorni relativamente alle adozioni, a chi si chiede “ma se volevi un cane perchè non lo hai preso al canile?”. C’è qualcosa di più in queste adozioni, in questo voler un beagle di Green Hill ed è un desiderio di distruggere le industrie della morte e del dolore. È la volontà di voler apporre una croce gigantesca sulla parole “vivisezione”. Non è solo adottare un cane sicuramente problematico e difficile da gestire. Si parla di corsa alla razza, al cucciolo, di seguire la moda del momento. Eppure solo la metà di questi cani sono “cuccioli” fra i 3 e gli otto mesi.. gli altri sono adulti, molte sono femmine “fattrici” che ora sono gravide. Non sono adozioni facili. Eppure la gente si sta facendo in quattro per dargli una casa… e una casa… qualsiasi casa sarà sempre meglio dell’orrore delle sbarre. Quindi se uno vuole un cane di green Hill il problema dove sta? Non si tratta comunque di un cane salvato? Che fastidio può dare? La sterile triste polemica del bastian contrario. Avete una risposta migliore all’adozione? Ne dubito. Questi cuccioli hanno bisogno di una rivincita e la rivincita lo sappiamo bene… è ora o mai più, perchè altrimenti continueranno a crescere in gabbia, diventeranno un costo sociale e fra qualche anno troveremo anche chi avrà da ridire su questa storica e simbolica chiusura. Un cane di Green Hill è un simbolo non è moda. È la dimostrazione che un mondo migliore è possibile… un sogno da costruire non da distruggere. Questo nulla toglie ai cani dei canili. Forse chi ha chiesto uno di questi cagnolini in realtà non voleva un cane… voleva dare il suo contributo ad un sogno. E lo sta facendo realmente non a parole. Grazie a chi ha reso questo possibile e grazie a tutte le persone che si sono offerte di adottare un cagnolino difficile, ferito nel profondo che ha vissuto tra le sbarre e i guaiti dei suoi simili, grazie a chi avrà la pazienza e l’amore necessario per ricostruire l’equilibrio di queste anime ferite. Grazie a quelli che non avevano un cane nei loro progetti di vita… ma vedendo questa storica impresa hanno capito che avrebbero fatto di tutto pur di offrirgli una nuova vita. Siete voi che completate l’ultimo tassello del puzzle e che scriverete il lieto fine a questa storia. Voi, che magari un cane non lo volevate nemmeno! ♥ Grazie!

E allora penso e spero…

Che chi ha fatto la richiesta per avere in affido un cane di Green Hill lo volesse veramente un cane (perché un cane, lo sappiamo, è per tutta la vita!).

Infatti, voglio scongiurare la possibilità di “richieste per la popolarità”, come dice Renè:

Sono felice che Green Hill sia stato sequestrato…sono anche felice che i 2500 cani andranno in adozione…ma sono confusa…mi stanno chiedendo di fare dei preaffidi per questi Beagle ma non ho voglia di farli perchè penso che queste persone avrebbero potuto adottare cani che già stavano nei canili…mi sa tanto di moda e popolarità momentanea..ma forse mi sbaglio…e sono solo io ad essere un’incoerente…..

Spero che chi deve darli in affido abbia la forza, il tempo e la lungimiranza di gestire al meglio i controlli pre e post-affido.

E infine, spero che chi rimarrà escluso dagli affidatari di Green Hill per questioni di numero (e non di incompatibilità all’affido), si orienti con la stessa gioia verso il canile più vicino a casa, con la stessa gioia nel cuore per la possibilità di dare a un amico a quattro zampe una seconda opportunità di vita.

E non dimentichiamoci dei cani del Morini… Stando ai dati riportati sul sito vitadacani.org, in questo momento, il Parcocanile di Magnago ospita ancora 15 Beagle ex Morini mentre il Parcocanile di Arese ne ospita ancora 8.


© RIPRODUZIONE INTEGRALE O PARZIALE VIETATA SENZA LINK ALLA FONTE: http://www.vegamami.it/

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